Prima puntata di Don Matteo 11: il pubblico si prepara a ritrovare Terence Hill, Nino Frassica, Simone Montedoro... E invece no. Montedoro non c'è, il Capitano Tommasi è sparito (ok, sparito è una parola grossa, si è solo trasferito a Roma dove ha ottenuto una promozione). Al suo posto, un nuovo capitano, un capitano donna. Ma non è l'unica new entry del cast della fiction Rai più amata e seguita.

La rivoluzione del nuovo Don Matteo (fatta eccezione per la sigla: vi ricordate la canzone storica? Sostituita da un brano originale. Ed il pubblico, sui social network, non l'ha presa proprio benissimo) passa principalmente da qui, dalla decisione di affidare, dopo 18 anni dalla prima stagione, ad un'attrice il ruolo di co-protagonista. C'è voluto davvero così tanto per aumentare le quote rosa nella fiction di Raiuno? Evidentemente sì.

Prendiamo i nuovi personaggi che compaiono in questa stagione, che non ha visto solo l'uscita di scena di Montedoro, ma un vero e proprio rimpasto per quanto riguarda i personaggi secondari (nessun tocchi Nino Frassica, che è riuscito a risvegliare anche il pubblico della notte fonda di Sanremo): in tutto, tra bambini in cerca di casa, adolescenti ribelli e Pubblici Ministeri sciupa femmine e diffidenti, sono otto. Di questi, ben la metà sono donne. Era ora, verrebbe da dire! Ma è davvero una buona notizia?

Tralasciando il fatto che l'undicesima stagione di Don Matteo è sempre più orientata verso un pubblico adolescente, con le trame principali affidate agli interpreti più giovani (le repliche, immaginiamo, andranno in onda su Rai Gulp), sembra che gli autori, se da un lato hanno voluto aumentare la presenza femminile sul set, dall'altro siamo rimasti fermi a determinati stereotipi.

xView full post on X

Prendiamo il personaggio stesso del Capitano Anna Olivieri, interpretato da Chiara Maria Giannetta: il regista Jan Michelini la definisce una donna «con una spiccata dote di comando e una tenera fragilità di donna». La sorella, Chiara (Teresa Romagnoli), è descritta dalla produzione così: «ha molta cura della sua femminilità e sa sfruttare il suo fascino sugli uomini. Non ha mai avuto una relazione stabile».

Poi c'è Rita (Giulia Fiume), insegnante di ginnastica, che «ha un carattere duro e determinato, ma forse troverà la forza per superare il suo passato e riabbracciare sua figlia». Insomma, sembra che le donne di Don Matteo -no in quel senso: non c'è nessun harem che dia scandalo, sia chiaro- vivano perennemente divise tra una forza apparente ed una fragilità interiore.

Ovviamente non ci si aspettava di vedere passeggiare per Spoleto Xena, la principessa guerriera, Wonder Woman o Claire Underwood, ma le donne sono tutte forti fuori e fragili dentro? Diremmo proprio di no, e questa dicotomia sembra far parte di una stereotipizzazione un po' forzata, voluta per costringere le numerose sottotrame ad andare in una certa direzione. Le quota rosa, per farla breve, ci sono, ma come sono impegnate è tutta un'altra cosa.

Prendiamo però il lato positivo di questa rivoluzione di Don Matteo 11: la conferma che la fiction Rai stia sempre più concentrandosi nell'inserire all'interno delle sue produzioni personaggi femminili sfaccettati, diverse le une dalle altre, nel tentativo di raccontare -più o meno con successo- la varietà dell'altra metà del cielo. Un passo è stato fatto anche per la fiction più vista di Raiuno: adesso speriamo che Anna, Chiara e Rita possano esprimersi al meglio senza dover soccombere al belloccio di turno. Magari una preghiera don Matteo potrebbe dirla.