Il suo Pietro Mori ha spiazzato tutte: la protagonista de Il paradiso delle Signore Teresa Iorio (interpretata da Giusy Buscemi) e noi appresso a lei. Il fascino rude di Giuseppe Zeno, il passato tenebroso del personaggio, la vittoria contro la dipendenza dall'alcool hanno infatti finito per far pendere la bilancia a suo favore, rubando la scena all'altro protagonista de Il paradiso delle signore: Vittorio Corsi (Alessandro Tersigni), terza punta del triangolo amoroso al centro della fiction. I giochi tra i tre, naturalmente, sono ancora aperti - come vedremo nella seconda stagione, dall'11 settembre 2017 in onda in prima serata su Rai Uno - ma di certo Il paradiso delle signore ha regalato a Giuseppe Zeno un altro ruolo romantico memorabile, che lo promuove nell'empireo degli interpreti più richiesti della fiction italiana. Lui, però, non sembra a suo agio nell'immaginarsi sulla cresta dell'onda...

Non può negare che lei sia, ormai, tra gli attori più richiesti.

È dai tempi de L'onore e il rispetto che mi sento dire che sono sulla cresta dell'onda. Ma io, sinceramente, non vorrei stare lassù perché, da lì, prima o poi si cade. Preferisco navigare in mare aperto, come faccio da 21 anni a questa parte, basando la mia carriera sulla genuinità. Il mio attuale successo fa parte di un percorso iniziato, per l'appunto, 21 anni fa: non vengo dal nulla o dalle passerelle. Il pubblico questo lo sa, e lo apprezza. Detto questo, è vero: negli anni, gli addetti ai lavori tendono a darmi sempre maggiore fiducia.

Cosa dobbiamo aspettarci dalla seconda stagione de Il paradiso delle signore?

A rimescolare le carte ci penserà il personaggio di Andrea Osvart che interpreta Rose Anderson: l'ex moglie di Pietro Mori, che tutti credevano morta. La sua influenza si farà parecchio sentire... . Come nella precedente stagione, Il paradiso delle signore narra però anche un'epoca, quella del 1956, quando tutti si sentivano proiettati verso il futuro e qualsiasi cosa sembrava possibile.

giuseppe-zeno-il-paradiso-delle-signore-andrea-osvartpinterest

Pietro Mori è, però, l'ennesimo maschio alfa che le chiedono di interpretare. Non le piacerebbe che gli sceneggiatori italiani iniziassero a costruire personaggi maschili anche al di fuori di tale cliché?

Tutti i cliché sarebbero da superare ma purtroppo fanno parte del costume italiano e del nostro modo di pensare. Il personaggio di Pietro Mori viene dunque percepito dagli altri in questo modo: dallo staff ai colleghi, lo hanno subito inquadrato nel cliché dell'uomo tenebroso, inaffidabile, freddo. Io invece non l'ho vissuto assolutamente come tale. Mori è, certo, un maschio alfa ma decisamente positivo: anche quando è istintivo, è sempre mosso dal cuore. È ovvio che, se sei mosso solo dall'istinto e dal cuore, l'errore è dietro l'angolo, ma non è mai premeditato.

La recitazione è anche un lavoro di introspezione. Cosa ha capito di se stesso che magari, in passato, non aveva messo così bene a fuoco?

Quando reciti, il primo strumento di lavoro è te stesso: il tuo corpo, la tua emotività. Devi imparare a conoscerti e non è detto che questo percorso ti porti necessariamente a migliorare: a volte finisci per accentuare alcuni aspetti negativi o a confrontarti con la vita in maniera diversa. Per quel che mi riguarda, in questi anni ho capito molte cose e se, all'inizio della mia carriera, vivevo tutto con spensieratezza, ora mi sento più responsabile. È un continuo studio, un continuo conoscersi, riflettere e soprattutto un continuo ascoltare.

giuseppe-zeno-paradiso-delle-signore-seconda-stagionepinterest

In che senso?

Recitare significa immedesimarsi in altre vite e in altri personaggi. Credo che alla base del lavoro di attore ci sia la capacità di ascolto degli altri e il rispetto per il prossimo: recitare significa vivere altre vite e non puoi farlo se non recuperando quella (ormai sempre più rara!) capacità di ascolto. Devi arrivare a intuire quali sono i sentimenti dei personaggi e imparare ad avere uno sguardo di pietas nei loro riguardi.

Lei dice di sentirsi più responsabile rispetto al passato. Quanto questo dipende dalla sua imminente paternità e dal legame con Margareth Madé?

Diventare padre è una bella responsabilità, che affronto con un grande senso di gioia ma anche con i giusti timori del caso. Sono curiosissimo di vedere mia figlia in volto!

Dopo Il paradiso delle Signore, quali sono i suoi prossimi progetti?

In tv sarò nel cast della fiction Scomparsa, in onda prossimamente sulla Rai. Vorrei inoltre tornare a fare teatro.