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X Factor 11: i momenti top e flop degli home visit

Fedez fa lo sbragone e va a Dubai, Manuel Agnelli porta le band a Manchester mentre Levante e Mara, patriottiche, scelgono la Sicilia e Venezia: queste le location degli home visit, ultimo step prima dei live, che hanno visto i giudici alle prese con le scelte finali

di
grandi gruppi ai livepinterest
sky

Partiamo con un appello, una petizione in stile change.org: ma giunti alle 11esima edizione di X Factor 11 non è, forse, il caso che gli home visit cambino nome? Cioè, lo diceva anche Nanni Moretti, quello pre girotondi e quindi pre stato confusionale, che le parole sono importanti, e allora perché chiamare questa fase del programma visita a casa, che pare una roba da testimoni di Geova o venditori del Folletto, quando in realtà è tutto un andare a zonzo per l'Italia e il mondo? Che qualcuno accolga il nostro lamento. Ok, detto ciò questi finti home visit riprendono il discorso, o per meglio dire i pianti alternati a cazziatoni, degli ultimi Boot Camp. Interessante, pur nella menzogna del nome, osservare, in questa ultima puntata registrata prima dei live, l'ascesa incontenibile sia del budget a disposizione del talent show di Sky sia del Fedez medesimo. Il rapper, da perfetto comunista col rolex, era partito nel 2014 selezionando umilmente concorrenti nella sua Milano, per poi scegliere via via location sempre più vip. L'anno scorso era a Saint Tropez con le mini donne che tanto rimpiangiamo (perché erano moderne, Levante, moderne!), mentre quest'anno è toccato alla sobria Dubai. Che si addice benissimo al quasi novello sposo Federico detto raviolo, palesemente in missione per conto dei Ferragni tutti per trovare la location del party di nozze, ma che fa sembrare quei 4 (e non 5 perché Samuel Storm, fortunello, ha dovuto fare la prova da Lucca, yuhu!) dei bimbi delle elementari in gita a Gardaland: eccitatissimi ma troppo bassi per salire sulle giostre. Lo stesso Gabriele si schernisce e se ne esce con la frase adorabile: "Ma noi siamo poveri, che ci stiamo a fare qua". Esterofilo anche Manuel Agnelli, che sciorina via ai suoi gruppi tutte le band meravigliose che ha sfornato Manchester per poi chiedere: "Che cosa hanno tutte in comune?". E silenzio fu. Andrea Radice degli Over, che è anche il nostro preferito se non ci aveste seguito nelle scorse puntate, è l'unico sinceramente affranto, con quel "e vabbè" che gli leggiamo nel labiale, per la scelta della Mara di andare a Venezia, che gli è giunta voce che gli ometti se ne vanno, invece, negli Emirati Arabi.

1

Pollice giù a Fedez

pollice giù a fedez
sky

Un elettrizzante Fedez ha mostrato, in questa puntata, meno espressioni di uno qualunque dei pesci alle sue spalle. Non so, forse per ridare entusiasmo al nostro golden boy, che ci fa tanto preoccupare così imbronciato, si potrebbe pensare a un'edizione 2018 tutta su Instagram o Twitter, dove risulta molto più divertente che sul piccolo schermo. In tutto ciò, poi, si fa affiancare dalla Michielin vestita da Letizia Moratti, con la quale sembra esserci lo stesso feeling che tra me e i moduli ISEE dello scorso anno. Su Federico detto raviolo, poi, si è scatenata l'ira dell'Internet che voleva a ogni costo lo strabiliante Domenico detto Nico ai live. D'altronde lo stesso giudice gli aveva detto "ci vediamo ai live", ma è sempre più evidente che no, Nanni, le parole non sono mica poi così importanti. 

2

Pollice giù per Lorenzo

lorenzo passa ai live
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Ha ragione Manuel Agnelli su Twitter quando scrive che "se canti De Gregori con il foglio del testo in mano e passi il turno è come se prendessi 8 a una verifica di mate con il libro sotto il banco". Nient'altro da aggiungere, vostro onore. 

3

Pollice sempre su a Mara

mara sempre pollice su
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Mara che non toglie mai gli occhiali da sole, che manco Puff Daddy dopo una serata in giro con Jlo, ci fa alzare tutti i pollici che troviamo sottomano. Lei sì è un vero boss, ma se la si fa affiancare da Elio c'è da rimpiangere seriamente certe edizioni di X Factor passate e che non torneranno più. Eccolo, il feeling, eccole le scelte, giuste, dritte, ma anche emotive, ecco la Maionchi pronta alla gara, and you gonna hear her roar.

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4

Pollice giù a Valerio

valerio non va
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O meglio, sarebbe un pollice su se fosse un programma di sole cover di Paolo Vallesi. 

5

Pollice su alla squadra degli Over

Squadra Over
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Derisa, frustrata, calpestata e tutto il repertorio di quel fratello figlio unico di cui cantava Rino Gaetano, la squadra degli Over con un colpo di reni, ben pungolato dal suo giudice, dice no al politically correct e, fatte fuori tutte le donne che quest'anno qui erano debolissime, si presenta in assetto, scusate ma devo, cazzutissimo. Mara ha 150 anni, anagrafici e lavorativi, in più di Fedez ma a differenza sua è fresca come una rosa e lucida come un volpino. 

6

Pollice meh a Levante

Levante così così agli home visit
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Levante a suon di outfit da paura sta cercando di mandare un messaggio subliminale alle mini donne, che, invece, se ne infischiano e continuano a presentarsi in tenuta da - lavori socialmente utili; - matrimonio del cugino di Macerata; - pomeriggio in biblioteca. Ma pazienza, che tanto c'è super Luca Tommassini ai box che ruggisce. Ma se Claudia detta la flaca al solito ci fa venire voglia di avere tutto ciò che ha indosso, lo stesso entusiasmo, anzi, non ce lo regala con le scelte dei brani assegnati. Alcuni, uno su tutti La descrizione di un attimo (che solo a scriverlo viene la pelle d'oca) sono delle bombe, dei capolavori assoluti, ma appunto per questo destinati a disintegrare le non fortissime mini donne. Che, infatti, si afflosciano uno dopo l'altra. Tranne Rita, sì ok, che però, ragazzi, soffre di eccessiva lacrimazione. 

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7

Pollice giù per Isaure

Isaure no
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Levante ha dato un brano in italiano alla francese Isaure, perché la Gioconda non si dimentica. E infatti la giovane soccombe e si arrende. 

8

Pollice meh alle under donne

le under donne 2017
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Le under-anziane donne scelte sono Rita, che ha personalità, molto cuore e crea empatia ma anche un filo di fastidio per tutto quel frignare, Virginia, che al momento non ha nessuna delle due qualità appena citate, e Camille, che vogliamo vedere rappare come una queen del bronx, visto che è la sola in grado di farlo in quest'edizione, ma che abbiamo molta paura sarà penalizzata dalle scelte noiosissime di Levante. 

9

Grande pollice su a Skin

skin skinny top
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Il fatto che Skin abbia 50 anni ruba svariati minuti al giudizio sulle esibizioni, perché c'è una sola domanda che ribalza nella testa: ma come fa, come?

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Pollice su per i Ros

bravi ros
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Per la prima volta li commentiamo, perché con questa versione degli Imagine Dragons ci hanno spettinato per bene e sono pure riusciti ad esaltare una Skin, fino a quel momento piuttosto tiepida nei giudizi.

11

Pollice su per i gruppi

grandi gruppi ai live
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Un attimo di serietà, perché questa cosa va detta: possibile che in un momento come questo, in cui non si fa altro che parlare dell'odio che scorre sulla Rete, e i casi anche celebri ormai non si contano più e sono tutti di una ferocia inaudita (dalla donna, chi se ne frega se famosa, che dopo aver denunciato una violenza subita si ritrova a dover subire pure le violenze di giornalisti e semplici utenti dei social, alla compagna di Santamaria presa di mira con una cattiveria che non si spiega solo perché mamma di 3 figli avuti da un precedente compagno), è possibile, insomma, che in un momento del genere numerosi commentatori di X Factor si accaniscano sulla coppia Sem e Stenn (che noi amiamo apertamente dai primissimi provini) insultandoli perché gay? Possibile che l'hate speech sia così attrattivo, così appagante, così liberatorio per chi lo fa? Oppure, come credo, dopo aver insultato si sta lì, nella propria, chiamiamola melma e non come andrebbe chiamata, in una passiva, rabbiosa frustrazione? 

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