«Questo è il disco che volevo fare da sempre», dice Annalisa Scarrone di Se avessi un cuore, suo quinto album. «C'è tutta la mia predilezione per l'elettronica, che mi viene dall'essere cresciuta con Depeche Mode e Bjork». Da quando è uscita da Amici, Annalisa ha fatto quasi un disco all'anno, ma questo è quello che sente come il disco della verità, e lo sta portando in tour con molta gioia (tutte le date su www.annalisaofficial.it).

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È dura fare un proprio percorso quando si è famosi ancora prima di fare un album?

Non mi sono mai davvero posta il problema: il mio cammino è iniziato in tv, e non ho mai sentito l'esigenza di far dimenticare Amici: è stata la prima possibilità vera che mi è stata data. E lì ho imparato l'importanza di non scrivere per me stessa ma di trovare un codice per arrivare al pubblico, senza sacrificare quello che sei pur di piacere.

Si è mai chiesta se sarebbe stata un'artista diversa se invece che Amici avesse fatto X Factor?

Io avevo tentato anche con X Factor, come del resto facciamo quasi tutti: ci si incrocia spesso ai provini, tra aspiranti cantanti, poi qualcuno entra da una parte, qualcuno dall'altra... Non credo che sarei stata diversa. Il fatto è che comunque quando esci da un talent sei una specie di embrione. Dimostrare ciò che sei davvero richiede tempo. E non è facile, perché se anche ti sei guadagnato un pubblico in tempi velocissimi, presto arriva il talent successivo e i riflettori si spostano. Così se non sei riuscito a lavorare bene a un'identità forte, il pubblico se ne va altrettanto velocemente.

Hai firmato tutti i pezzi del disco. Cosa entra nelle tue canzoni?

Cose che vedo, film, articoli che leggo, avvenimenti, cose che mi accadono in privato.

Su di lei non c'è molto gossip.

Il gossip arriva se lo vuoi far arrivare, io i miei affari me li tengo chiusi in casa.

Cos'è una cosa stupida che dicono di lei?

Tutti i giornalisti mi domandano come mai una laureata in fisica scriva canzoni. Un'altra cosa che leggo sempre è che «Ho vinto la timidezza». Ma non capisco perché dovrei: io mi tengo la mia timidezza, ne vado fiera ed è uno dei motivi per cui faccio canzoni.

Ma davvero è timida? Non sembra.

Non sgomito per impormi. Non fa parte di me.

Ma allora cosa prova quando la gente la riconosce per strada?

Mi fa piacere ma nello stesso tempo mi imbarazza. Perché penso: oddio cosa gli dico, cosa si aspettano che faccia? C'è anche chi grida ANNALISA!! da 500 metri e tutti si girano, ed è buffo perché ho capito che, paradossalmente, chi fa questa cosa così sfacciata non ha coraggio di venire di persona. Però la maggior parte delle volte incontro persone carine, che vogliono dirmi qualcosa gentilmente.