È un uomo a cui tutto riesce bene, anzi benissimo. Prima di diventare autore di gialli di successo planetario (23 milioni di copie vendute), in Norvegia Jo Nesbo giocava a calcio in serie A; è cantante e musicista in una rock band e, per un certo periodo, è stato anche attore. Negli ultimi anni ha sfornato un bestseller dietro l'altro, quasi tutti thriller appassionanti, aguzzi e assieme macabri, tradotti in 46 lingue e in cima alle classifiche di tutti i Paesi in cui vengono pubblicati: impossibile posarli  Il suo protagonista prediletto, ormai un vero culto, è il controverso detective Harry Hole, anche se di recente Nesbo sembra aver cambiato direzione: l'ultimo Sole di mezzanotte, appena pubblicato da Einaudi, è il viaggio stralunato, poco sanguinario e anche romantico di uno sgherro che da Oslo scappa nell'estremo nordest norvegese, per rifugiarsi (ha tradito il suo capo). «Ma Hole non mi ha stufato», ci rassicura lui.

Tiriamo un sospiro di sollievo.

Provvisorio, però: un giorno sarò costretto a ucciderlo, non voglio che mi succeda quello che è successo a Stieg Larsson, e cioè che qualcuno finisca con lo scrivere un seguito perché ci sono troppi soldi in basso. No, Hole morirà senza resuscitare, come Sherlock Holmes. 

Sappiamo che sta lavorando alla riscrittura del Macbeth.

Lo spunto sono i 400 anni della morte di Shakespeare, ma non l'ho plagiato. Ho riscritto la storia, tenendone solo l'impalcatura esterna, ambientandola negli anni 70, tra droga e inquinamento. E Macbeth è un ex tossico che cerca il riscatto. Le tracce del male affiorano qua e là in modo non troppo esplicito, è un po' come guardare un letto sfatto. 

Nei suoi romanzi, compreso questo, le donne sono spesso discriminate, vittime di violenza, svalutate. E noi che guardavamo alla Scandinavia come a un posto emancipato.

È certamente un luogo in cui molti paletti sono stati abbattuti. Un settore tradizionalmente in mano agli uomini, come l'edilizia, ora in Norvegia vede premiate - e pagate - più le donne, che ci hanno superato in diversi campi. Ma le leggi non bastano a cambiare le teste, e molti maschi in crisi di identità covano sottotraccia rabbia e frustrazione, destinate a esplodere prima o poi.