Il sole a mezzanottepinterest
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Più rapido di un jet transoceanico, più comodo di un treno ad alta velocità, un biglietto al cinema questo weekend vi garantisce un viaggio ai quattro angoli del pianeta, comodamente seduti in poltrona: dalla Florida alla Colombia, da Israele agli Usa, dribblando tra emozioni ad altissima intensità, per scoprire che l'avventura nasce negli occhi di guarda, sì, ma si alimenta di coraggio, incanto e soprattutto di ironia e leggerezza: che sono la chiave di volta, il grilletto di ogni vero colpo di scena della nostra vita. Sdrammatizzando, ridimensionando tutto ad un giro di danza, riusciamo a svoltare e ritrovare la strada in discesa dopo un periodo (una settimana) di fatiche e zone d'ombra. Quindi chiudete il mondo fuori e lasciate che il buio cali in sala: pronti, partenza... titoli di testa!

Un sogno chiamato Florida

È a qualche isolato di distanza dal mitico Walt Disney World, il famoso parco divertimenti col castello incantato, ma il Magic Castle, con le sue mura turrite rosa Barbie, è solo uno dei tanti motel scalcinati dove approdano i nuovi nomadi che attraversano la provincia americana vivendo di espedienti. Agli occhi di Moonee, figlia di una giovane homeless dalla vita sgangherata, è soprattutto un territorio di scorribande da vivere in totale libertà, incrociando le traiettorie di altri coetanei di passaggio e di adulti sbandati. Sean Baker, regista indipendente che ha scritto e prodotto questo film amatissimo dalla critica, con Willem Dafoe (nei panni del direttore del motel) in uno dei suoi ruoli migliori, attraverso il filtro dello sguardo colmo di meraviglia di una bambina, racconta senza giudicare una storia di maternità disfunzionale e di umanità ai minimi termini. Che ha i colori delle favole.

Un sogno chiamato Florida, di Sean Baker, con Willem Dafoe, Brooklynn Prince e Bria Vinaite.

La piccola Brooklynn Prince in Un sogno chiamato Florida.pinterest
La piccola Brooklynn Prince in Un sogno chiamato Florida.

Il sole a mezzanotte

Due teen idol come Bella Thorne, ex stellina Disney, e Patrick Scharzenegger, più maliardo ed espressivo del padre Arnold, una storia d'amore potente quanto impossibile, minata da una malattia genetica. Gli ingredienti ci sono tutti, ma questo remake del film giapponese Song to the sun, ha la sensualità e l'energia per diventare qualcosa di più del solito film per young adults. La storia di Katie, vampira suo malgrado, costretta ciop a vivere fin da bambina in una casa dai vetri oscurati per via di una sensibilità alla luce del sole che potrebbe esserle letale, e innamorata da sempre del ragazzo che passa sotto casa sua in skate, è struggente quanto basta per risvegliare in noi l'irriducibile fantasia dell'innamorato pronto a solcare gli oceani per amore. Crediamoci, per il tempo di un film.

Il sole a mezzanotte, di Scott Speer, con Bella Thorne, Patrick Schwarzenegger, Rob Riggle e Quinn Shephard.

Bella Thorne e Patrick Schwarzenegger in Il sole a mezzanotte.pinterest
Bella Thorne e Patrick Schwarzenegger in Il sole a mezzanotte.

Escobar

Amando Pablo, odiando Escobar è il titolo del libro autobiografico (Giunti) che la giornalista televisiva colombiana Virginia Vallejo ha dedicato ai suoi quattro anni di amore e odio, passione e violenza accanto a Pablo Escobar, signore del narcotraffico, uno dei più efferati criminali della storia moderna, di cui è stata prima amante e poi vittima. Un titolo che rende bene il senso dell'abbaglio subito da questa donna pur affascinante e ambiziosa, prima di diventare testimone di giustizia e ottenere dal governo americano lo status di rifugiata politica: «Vivo in un limbo, senza passaporto e cellulare. Se torno in Colombia, mi fanno a pezzetti», ha dichiarato in una recente intervista. Un titolo forse più evocativo di Escobar, il fascino del male, il film che da quel besteller è tratto, animato dalla coppia, anche nella vita, Javier Bardem e Penélope Cruz: intenso e cruento quanto basta, penalizzato forse dal fatto di uscire dopo il successo planetario di Narcos, serie Netflix che ha trasformato Escobar in un eroe nero leggendario.

Escobar. Il fascino del male, di Fernando León de Aranoa, con Javier Bardem, Penélope Cruz e Peter Sarsgaard.

Penelope Cruz e Javier Bardem in Escobar. Il fascino del male.pinterest
Penelope Cruz e Javier Bardem in Escobar. Il fascino del male.

Foxtrot

«C'è un ballo che fa così: avanti, avanti, sinistra e stop. Dietro, dietro, destra e stop. In qualsiasi direzione tu vada, torni sempre al punto di partenza». Dopo Lebanon, Leone d'oro a Venezia nel 2009, l'israeliano Samuel Maoz torna a scagliarsi contro lo stato di guerra permanente che impaluda e ferisce a morte il suo Paese, con un film che parla di lutti ma palpita di vita e ironia. Vincitore Del Leone d'argento alla scorsa Biennale cinema di Venezia, Foxtrot scippa struttura e leggerezza di questa vecchia danza americana in quattro tempi, per mettere in scena la storia di una coppia borghese e illuminata che riceve la notizia della morte del figlio durante il servizio militare, in uno sperduto check in mezzo al nulla. Languido, visivamente onirico e pieno di colpi di scena, come il ballo di cui porta il titolo.

Foxtrot, di Samuel Maoz, con Lior Ashkenazi, Sarah Adler e Yonatan Shiray.

Yonaton Shiray in Foxtrot.pinterest
Yonaton Shiray in Foxtrot.