Si riscalda la temperatura delle giornate veneziane mentre ritorna il sereno dopo la pioggia. Ha diviso Piuma di Roan Johnson (nella foto d'apertura), uno dei tre film italiani presentati alla Mostra del cinema di Venezia 2016, accolto da applausi e fischi, non si capisce se per il tema (parlare di due quasi ventenni che affrontano con una certa incoscienza l'arrivo di un figlio, senza lavoro né tetto sulla testa, a pochi giorni dalla polemiche sul fertility day è in effetti coincidenza abbastanza esplosiva) o per la sua collocazione tra i film in lizza per il Leone d'oro.
Suscitano commenti licenziosi tra i cronisti al Lido le scene di autoerotismo del terzo tipo proposte in La region salvaje (La regione selvaggia) del messicano Amat Escalante, parabola sociale sull'omofobia in chiave fantascientifica; lacrime e commozione invece per One more time with feeling, tributo a Nick Cave che ripercorre uno dei momenti più dolorosi e tuttavia creativi della vita del musicista, quello coinciso con la morte del figlio, lo scorso anno per un tragico incidente.
Ecco le recensioni dei film visti per voi.
Riparare i viventi (Orizzonti)
di Katell Quillevere, con Emmanuelle Seigner, Tahar Rahim, Anne Dorval
Simon ha 17 anni e a causa di un incidente d'auto finisce in coma: morte cerebrale. Dopo qualche indugio i suoi genitori si decidono a donare i suoi organi. A centinaia di chilometri di distanza una madre cardiopatica è in attesa di un trapianto. Le sue condizioni stanno vistosamente peggiorando quando arriva la notizia che c'è un cuore a disposizione. La cosa che rende questo film speciale, come del resto il libro da cui è tratto, scritto da Maylis De Kerangal, è tutto ciò che passa tra le maglie di una trama apparentemente scarna: la disamina accorata del gran dispiego di attenzioni, sensibilità e passione devolute quotidianamente da chi per mestiere cura le persone malate.
Voto: 4 stelle su 5
Il più grande sogno (Orizzonti)
di Michele Vanucci, con Mirko Frezza, Alessandro Borghi, Milena Mancini e Ivana Lotito
L'aspetto più accattivante in questa storia di riscatto di un piccolo criminale di borgata nella Roma di Suburra e Romanzo criminale è che è tutto vero: è cioè la storia autentica dell'attore protagonista, il titanico Mirko Frezza, che ha saputo emanciparsi da una vita da piccolo gangster reinventandosi animatore di un progetto di riqualificazione del suo quartiere, ma anche padre e marito affettuoso. La morale è che c'è una seconda occasione per tutti, quando finalmente si è pronti ad assumersi certe responsabilità, anche quella di fallire di nuovo, eventualmente.
Voto: 3 stelle e mezza su 5
Voyage of time. Life's journey (in concorso)
di Terrence Malick, con la voce di Cate Blanchett
Un lunga accurata invocazione alla Madre, ovvero la vita, fonte unica e primigenia della nostra esistenza, dal big bang, anzi da molto prima. Un film che è una galleria di sensazioni e immagini straordinarie sull'evoluzione del mondo e delle specie viventi e che mostrano e celebra l'irripetibile lavoro di questa energia sontuosa che ci ha messi al mondo e con cui a volte ci sembra di perdere il contatto.
Voto: 4 stelle su 5
Tommaso (fuori concorso)
di Kim Rossi Stuart, con Kim Rossi Stuart, Jasmine Trinca, Cristiana Capotondi e Camilla Diana
Parabola di mezz'età di un uomo irrisolto e ossessivo, afflitto da relazioni disfunzionali con le donne, a partire dalla madre, assente nella sua infanzia. Tommaso è un film ambizioso sulla crisi del maschio che ha rubato all'autore del bellissimo Anche libero va bene 9 anni di vita ma che nell'esplorazione dei disagio e delle nevrosi di un uomo spaventato e indeciso finisce per infastidire. Tiepidamente.
Voto: 2 stelle su 5