Giornata ricca sulla Croisette, con il Festival di Cannes arrivato alla sesta giornata. In attesa del prossimo film italiano alla Quinzaine, Fiore di Claudio Giovannesi, la giornata ha riservato in concorso tre seri candidati ai premi maggiori. Jim Jarmusch ha portato Paterson (a cui abbiamo assegnato quattro stelle su cinque, nella foto sopra un scena), con Adam Driver giunto direttamente da Guerre stellari. Jeff Nichols ha invece raccontato per il grande schermo la struggente vera storia dei coniugi Loving, mentre Kristen Stewart è ancora protagonista di questa 69ma edizione tornando a lavorare con Olivier Assayas in Personal shopper, due anni dopo il magnifico Sils Maria.

Classico del Festival, code chilometriche e molti scontenti che restano fuori dalle sale, un problema che si ripropone ogni anno, con gli accreditati che aumentano sin troppo, ma come si suole dire, ehi, è Cannes, poco da fare. Nel mentre, i ristoratori fanno del loro meglio per mandare i loro figli al college. Quello più costoso ovviamente. 

Paterson

Di Jim Jarmusch, con Adam Driver e Golshifteh Farahani.

Adam Driver fa l'autista di autobus. E no, non è una battuta né un gioco di parole. E mentre guida, guarda l'America e compone poesie. Jarmusch allo stato puro, ed è già questo un piacere, un Taxi driver etereo accompagnato dalla meravigliosa Golshifteh Farahani, bellissima e assolutamente da «imPalmare». Dopo la quasi indifferenza nei confronti di Only lovers left alive, sarebbe quasi un risarcimento, sebbene non equo, vista la bellezza dei vampiri che attraversavano il tempo e l'amore. Unica cosa: ma Adam Driver perché non ride mai?

VOTO: 4 stelle

Paterson di Jim Jarmushpinterest
Paterson di Jim Jarmush

Loving

Di Jeff Nichols, con Ruth Negga e Joel Edgerton.

Titolo fortunato, nel senso che trovare la vera storia di una coppia che è anche un manifesto sentimentale e sociale non capita a tutti. Ma Jeff Nichols sarebbe un predestinato, che dice il vero tirando la corda più del dovuto. Dopo un esordio fulminante proprio qui a Cannes con il magnifico Take shelter, complice una Jessica Chastain di rara bellezza, è stato preso sotto l'ala protettrice dei festival e trattato sin troppo bene, ricambiando non con altrettanta buona merce. Loving racconta la vera storia di una coppia che nell'America della segregazione ha affrontato la prigione pur di non rinnegare l'amore. Grandi Joel Edgerton e Ruth Negga, ma il compito è un po' convenzionale, molto da festival. 

VOTO: 3 stelle (forse sono anche generose).

Loving di Jeff Nicholspinterest
Loving di Jeff Nichols

Personal shopper

Di Olivier Assayas, con Kristen Stewart.

Kristen Stewart è ormai la musa dei grandi autori, abbandonati vampiri teenager e relazioni promozionali di vario genere. Dopo Woody Allen, c'è anche il francesissimo Assayas, beniamino di Cannes, nel suo destino. La ex Bella è un'americana che per mantenersi a Parigi si occupa del guardaroba di una celebrità, lavoro che odia ma che le serve nell'attesa che lo spirito del fratello scomparso le si manifesti in qualche modo. Anche sotto forma di misteriosi messaggi sul telefono. Passo indietro sin troppo evidente dopo lo splendido Sils Maria, probabilmente il miglior film di Assayas negli ultimi dieci anni, Personal shopper non verrà certamente ricordato come una pietra miliare, né l'interpretazione di Kristen. Ma si sa, qui a Cannes alcuni registi sono una specie di tassa da pagare. Meglio farsi imporre loro che il canone Rai. A Miss Stewart vogliamo bene, aspettiamo solo che cresca.

VOTO: 2 stelle.

Personal shopper di Olivier Assayaspinterest
Personal shopper di Olivier Assayas

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