«È davvero orribile gridare insulti razzisti in faccia alla gente». Così Daniel Radcliffe, l'ex maghetto di Harry Potter, esprime il malessere provato nel girare Imperium, presentato al Festival di Zurigo e ora disponibile su Netflix. «Per fortuna però il senso di disagio è funzionale al ruolo, quello di Nate Foster, ispirato a un vero agente dell'Fbi, che accetta di infiltrarsi nei gruppi neonazisti per sventare un possibile attentato».

Daniel Radcliffe in una scena di Imperium.pinterest

Che tipo di ricerche ha fatto sul tema?

Ho visto documentari, studiato, esplorato la storia del Ku Klux Klan. E mi sono letto sul web le bacheche dei loro forum di discussione dei gruppi per la supremazia bianca.

Che cosa l'ha colpita?

Che oltre a una comune visione politica condividono la passione per cose semplici, come i film o il cibo. Penso di essermi fatto un'idea su chi aderisce a questi movimenti.

E qual è?

Molte di queste persone sono sole e infelici e quando magari perdono il lavoro, invece che accettare l'idea di essere stati licenziati perché non sono all'altezza, preferiscono ascoltare chi gli racconta che il motivo è un complotto contro la razza bianca. Quando accettano di diventare soldati per la causa, trovano uno scopo nella vita. Molti non hanno bisogno di un'ideologia, quanto di un senso di comunità.

Come mai ultimamente sceglie ruoli, per così dire, estremi?

Perché a Hollywood nessuno rischia più, ma io ho voglia di personaggi e storie originali e nuovi.

La locandina di Imperium.pinterest