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Il cinema italiano deve molto, moltissimo, a queste 7 donne straordinarie

Da Sophia Loren a Tina Pica, passando per Anna Magnani e Gina Lollobrigida: le grandi attrici del cinema italiano

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Cosa sarebbe il cinema italiano senza Anna Magnani, Sophia Loren e Gina Lollobrigida? E vogliamo forse dimenticare Monica Vitti, Silvana Mangano, Giulietta Masina e Tina Pica? Nomi che hanno fatto la storia del cinema, sia italiano che internazionale, e le cui interpretazioni ancora oggi, a distanza di decenni da quando sono apparse sul grande schermo, fanno scuola e storia. A queste donne che hanno contribuito in maniera decisiva al cinema italiano vogliamo dedicare un approfondimento.

Gina Lollobrigida

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Getty Images

Era il 1947 quando la ventenne Gina Lollobrigida faceva il suo esordio al cinema con il film Follie per l'opera e da allora, oltre alla popolarità, è stata considerata una delle dive più rappresentative del cinema italiano. Non possiamo non citare qui film quali Pane, amore e fantasia (1953) e La romana (1954 – poi diventato film per la tv, sempre con lei, nel 1988) e il suo personaggio della Fata turchina ne Le avventure i Pinocchio (1972), personaggio che poi è stato parodiato in maniera eccelsa da Anna Marchesini. Dal 1975 si dedica prevalentemente alla fotografia e alla scultura. Tra i vari premi che Gina Lollobrigida ha ricevuto ricordiamo il David di Donatello (1996) e il Marco Aurelio d'oro del Festival internazionale del film di Roma (2008), entrambi alla carriera, e il David di Donatello Speciale per il 60° anniversario della cerimonia.

Sophia Loren

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Getty Images

Nata Sofia Villani Scicoloni è nota in tutto il mondo come Sophia Loren ed è, senza dubbio, una delle punte di diamante del nostro cinema, mondo in cui si muove dal 1951. In pochi anni dal suo debutto cinematografico era già nota a livello internazionale, grazie alla sua capacità di interpretare sia ruoli drammatici che comici. Tra i suoi film – tantissimi! – non possiamo non citare la La ciociara (1960) che le valse l'Oscar, ma anche L'oro di Napoli (1954), Matrimonio all'italiana (1964), Una giornata particolare (1977), Sabato, domenica e lunedì (1990). In tv l'abbiamo vista in Madre coraggio (1987); Mamma Lucia (1988); Francesca e Nunziata (2001); La terra del ritorno (2004). A proposito di Oscar ricordiamo che nel 1991 ha ricevuto quello alla carriera e qualche anno dopo, nel 1998, il Leone d'oro alla carriera, consegnatole dalla Mostra del cinema di Venezia. Nel 2014, in concomitanza con l'ottantesimo anniversario della nascita, l'attrice ha pubblicato l'autobiografia Ieri, oggi, domani. La mia vita.

Anna Magnani

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Getty Images

Anna Magnani è, giustamente, una delle attrici più sensibili e versatili del cinema in generale, grazie anche al suo straordinario temperamento, tanto che era considerata, in tutto il mondo, un mito dal talento unico, dalla forte carica vitale. Il suo esordio al cinema risale al 1934. È stata la prima attrice italiana a vincere l'Oscar: si era nel 1956 e il film premiato fu La rosa tatuata. Altri suoi film che sono capisaldi della storia del cinema sono Roma città aperta (1945), il cui personaggio, simbolo dell'Italia dell'immediato dopoguerra, è di un'intensità mai vita, L'onorevole Angelina (1947, premiato a Venezia), Selvaggio è il vento (1957 Orso d'argento al Festival di Berlino). La sua ultima apparizione cinematografica – dopo aver lavorato al teatro di prosa e a film per la tv – fu in Roma (1972), in cui Fellini la indicava come simbolo stesso della Città Eterna.

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Monica Vitti

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Getty Images

Nella nostra selezione di donne a cui il cinema italiano è debitore non possiamo non includere Monica Vitti, nome d'arte di Maria Luisa Ceciarelli, a cui noi di Gioia! mandiamo un affettuoso saluto. Dopo aver calcato i palcoscenici teatrali, Monica Vitti ha esordito al cinema nel 1954 ed è diventata celebre a livello internazionale per le sue intense interpretazioni nei film L'avventura (1960), La notte (1960), L'eclisse (1962), Deserto rosso (1964) di Michelangelo Antonioni. Nel suo lavoro Monica Vitti ha messo in evidenza una grande vivacità e ricchezza espressiva e i suoi personaggi sono diventati quasi concretizzazioni di diverse tipologie sociologiche. Nel 1995 ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.

Silvana Mangano

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Con Riso amaro (1948) Silvana Magnano conquistò subito una grande popolarità. Come ha avuto modo di sottolineare il critico cinematografico Alberto Pezzotta: "Poche dive del nostro cinema hanno saputo calarsi con altrettanta naturalezza nei panni di una popolana e in quelli di una nobildonna". Del resto la sua bravura al cinema – affinata sempre più nel corso degli anni grazie a film quali Il lupo della Sila (1949), Anna (1951), L'oro di Napoli (1955), Il processo di Verona (1964), Morte a Venezia (1971), Il Decameron (1971), Oci ciornie (1987) – l'hanno fatta entrare nell'Olimpo delle maggiori attrici del cinema italiano. E non è un caso che ha vinto tre David di Donatello e tre Nastri d'argento.

Giulietta Masina

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Getty Images

Lo sapete che Caetano Veloso, uno dei più popolari e autorevoli cantautori brasiliani, ha dedicato a Giulietta Masina una canzone? Del resto Giulietta Masina è stata un'attrice di grande talento che ha saputo dare vita a una tipologia di personaggio: una donna semplice, fiduciosa e istintiva e ha saputo esprimersi al meglio nei film di Federico Fellini, che aveva sposato nel 1943. La ricordiamo, per esempio, in Luci del varietà (1950), Lo sceicco bianco (1952), La strada (1954), Il bidone (1955), Le notti di Cabiria (1957), Giulietta degli spiriti (1965), Ginger e Fred (1985). Non ha lavorato solo con il marito, ma anche con altri registi come Roberto  (Europa '51, 1952), Renato Castellani (Nella città l'inferno, 1958), Jurai Jakubisko (La signora della neve, 1985).

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Tina Pica

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Senza dubbio tutti ricordiamo nel ruolo di Caramella in Pane, amore e fantasia (1953) e nei sequel Pane, amore e gelosia (1954 – che le valse il Nastro d'Argento alla migliore attrice non protagonista), e Pane, amore e... (1955). Aveva 69 anni Tina Pica quando interpretò il personaggio di Caramella facendola diventare una delle caratteriste comiche più amate del cinema italiano del dopoguerra. Ma non commettiamo l'errore di dimenticare tutto quello che c'è stato prima. Tina Pica, infatti, si impose negli anni Trenta come caratterista nella compagnia dei De Filippo e al cinema arrivò solo negli anni Cinquanta, grazie proprio a Pane, amore e fantasia. Il suo successo continuò con film che le venivano confezionati su misura, per così dire – La nonna Sabella, 1957; La Pica sul Pacifico, 1959 – in modo da metterne in risalto l'estrosa comicità . 

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