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David di Donatello 2017: il red carpet e le dichiarazioni dei vincitori

Le reazioni, i pianti e il look dei vincitori (più uno...) che hanno sbancato alla premiazione dei David di Donatello 2017

di Francesca D'Angelo
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Getty

Paolo Virzì è pazzo di gioia: il suo film ha sbancato ai David di Donatello 2017 primeggiando in 3 delle più importati categorie. La pazza gioia ha infatti vinto nelle sezioni miglior film, migliore regia e migliore attrice protagonista. Ma cosa è successo durante la serata e quali sono state le reazioni dei vincitori dei premi? Ve lo raccontiamo noi…

Paolo Virzì, miglior regista

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Lui non ha dubbi: se La pazza gioia ha vinto come miglior film è merito delle sue straordinarie donne. Una è sua moglie, Micaela Ramazzotti, l'altra è la talentuosa Valeria Bruni Tedeschi, che non a caso ha sbaragliato la concorrenza per il titolo di migliore attrice.  Sul red carpet si sono distinte anche per il look: Micaela Ramazzotti in Prada e Valeria Bruni Tedeschi in Armani Privè.  L'anno scorso Virzì aveva già primeggiato ai Nastri d'argento con La pazza gioia

Stefano Accorsi, migliore attore protagonista

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Doppietta per Stefano Accorsi: dopo aver vinto l'anno scorso ai Nastri d'argento, ora si porta a casa anche il David per l'interpretazione di Veloce come il vento. Per questo ruolo ha dovuto perdere quasi dieci chili. Come avrebbe commentato la vittoria il suo personaggio Loris? Accorsi non ha dubbi: «Avrebbe detto Vaccaboiaaa», confida a margine ai giornalisti. Per chi si fosse perso il film Veloce come il vento sarà disponibile dal 7 aprile 2017 sulla piattaforma TimVison. Come Virzì, anche Accorsi ha un pensiero per sua moglie Bianca Vitale che ringrazia per «sopportarlo e supportarlo». I due si sono sposati da poco e ora aspettano un figlio: a valorizzare il pancino della Vitale, donandole un tono fashion, è il colorato vestito di Fausto Puglisi. Lo stilista firma anche il look di Accorsi.

Valeria Bruni Tedeschi, migliore attrice protagonista

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Le prime donne del cinema italiano si detestano gentilmente. Dicono. Invece non è sempre così: quando Valeria Bruni Tedeschi, elegantissima in Armani Privè, ha appreso di aver vinto il David come miglior attrice protagonista, la sua prima reazione è stata quella di chiamare sul palco Micaela Ramazzotti: «senza Donatella, Beatrice non esisterebbe (sono i nomi delle due protagoniste del film La pazza gioia, ndr)», ha subito spiegato l'attrice. Dopodiché la nostra si è sinceramente commossa: il suo è stato il più scalcagnato, ma autentico, discorso, interrotto da lacrime e risate nervose. Entrerà nella storia del festival anche il commento del conduttore Alessandro Cattelan: «Il miglior discorso che io abbia mai sentito: un pezzettino l'ho anche capito!».

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Valerio Mastrandea, migliore attore non protagonista

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La razzia di premi consumata da La pazza gioia, Indivisibili e Veloce come il vento è interrotta dal talento di Valerio Mastrandea che si aggiudica il titolo di migliore attore non protagonista per il film Fiore. Nel ricevere il David, lo dedica a Josciua Algeri: il giovane rapper era nel cast del film ma è deceduto in seguito a un incidente in motorino. «Il film è una storia d'amore vissuta tra le sbarre di un carcere: un amore difficile e osteggiato proprio come quello mitico di Romeo e Giulietta, opera che aveva tanto affascinato Josciua. Spero che adesso qualcuno realizzi il suo sogno». Sul red carpet l'attore si è distinto anche per il look: l'abito è di Giorgio Armani.

Antonia Truppo, migliore attrice non protagonista

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La premiata ditta Lo chiamavano jeeg Robot continua a mietere successi ai David: Antonia Truppa, nota per aver interpretato Nunzia nel film di Gabriele Mainetti, si porta a casa il David come miglior attrice non protagonista per Indivisibili. Lei dice che era sicura di non vincere. Il vestito (di Francesco Paolo Salerno) poteva comunque sceglierlo meglio… 

Pif, vincitore David Giovane

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In mezzo a questo tripudio di pesi massimi del cinema, spunta a sorpresa un volto televisivo: Pif. Il nostro è stato premiato nella sezione David Giovane per il suo film In guerra e in amore. Tra l'altro Pif si prepara a tornare in tv: dopo Pasqua sarà on air su Rai Tre con una striscia tutta sua.E dire che lui si definisce pigro...

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Gabriele Mainetti

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Lo sappiamo: lui ha vinto l'anno scorso. Eppure l'impressione è che tra i vincitori vada ancora riservato un posto d'onore Gabriele Mainetti. Il regista di Lo chiamavano Jeeg Robot ha consegnato il premio di miglior regista esordiente a Marco Danieli. «Un buon regista esordiente deve studiare la voce degli altri, ma non imitarla: deve essere difficilmente se stesso», ha spiegato Mainetti prima di consegnare la statuetta. Il nostro tra l'altro ci ha confidato, sul red carpet, che non si era preparato alcun discorso: aveva solo un'idea generale di cosa dire perché preferiva parlare a braccio. Il talento è anche nelle parole.

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