Una città d'arte, cultura e riflessi come Venezia, si presta ad accogliere grandi amori in tutte le stagioni. Anche parecchi dei miei durante la 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, pronta a rinnovare il suo sguardo sulla relazione affascinante tra realtà e finzione, cinema e fotografia, con un numero notevole di donne, davanti e dietro l'obiettivo. Un amore così grande tanto da spingere il nostro gruppo editoriale a offrire un contributo di 10mila euro con l'Hearst Film Award – Best female director, un premio indipendente assegnato alla migliore regista della XV edizione delle Giornate degli Autori (contandone sei tra i dodici della selezione ufficiale del premio).

Quasi contemporaneamente il progetto espositivo internazionale ImageNation curato da Martin Vegas, si prepara a riflettere sulla relazione tra cinema e fotografia, con donne e icone capaci di sedurre ogni schermo. Donne come Uma Thurman, splendida in ogni inquadratura, performance e ossessione tarantiniana di Kill Bill, quanto in quelle fotografate da Andrew Cooper. Icone di divi anticonformisti come Paul Newman in smoking, fotografato da Carlo Pescatori mentre sfreccia nella Venezia del 1963 su un taxi d'acqua. Piazza San Marco è sullo sfondo, la Mostra del cinema di Venezia all'orizzonte del suo sguardo irresistibile. Ieri come oggi, con lo sguardo e lo scatto scelti anche come locandina della mostra ImageNation Venice: Cinematic Visions.

Paul Newman, Venezia, Mostra del cinemapinterest
© Carlo Pescatori / Cameraphoto​
Paul Newman on a water taxi in Venice in 1963 Paul Newman on a water taxi in Venice in 1963

I protagonisti affascinanti dell'esposizione allestita al Magazzino del Caffè della città lagunare, con i percorsi opposti e complementari dedicati alla Fotografia per il cinema e al Cinema per la fotografia. Alla relazione simbiotica che guarda in faccia il cinema di ieri e quello di oggi (forse anche quello di domani). La fotografia scattata alle celebrità del cinema sin dagli anni 50 e quella degli autori di nuova generazione che prendono in prestito luce, narrativa e tecniche cinematografiche.

In questo modo il viaggio espositivo si muove nel tempo giocando con lo spazio, dall'obiettivo di Gianni Fiorito puntato sui tempi dilatati del cinema di Paolo Sorrentino (da La grande Bellezza a Young Pope), a quello di Brendon Burton intento a esplorare il nuovo West americano con il suo Western Gothic dal sapore cinematografico.

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La fotografia per il cinema si sposta con agilità da Sophia Loren fotografata a Venezia da Pescatori, a La Pazza Gioia di Paolo Virzì e due moderne Thelma e Louise come Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi fotografate da Paolo Ciriello. Anche la gamma di stili è ampia, dal candore di Audrey Tautou, ritratto da Bruno Calvo sul Set de Il favoloso mondo di Amélie, allo charme ambiguo di Tilda Swinton o di Monica Bellucci vestita da uomo, davanti all'obiettivo di Fabrice Dall’Anese. Il cinema per la fotografia fa molto di più, spingendo la relazione tra realtà e finzione verso ibridazioni affascinanti, da Escape di May Xiong a Utopia di Michael Howard, in buona compagnia di Charlie Davoli, Giacomo Infantino, Luigi Quarta, Cristina Ramos, Roberto Caielli, Maximilian Motel e Simona Zanna.

How to: ImageNation Venice: Cinematic Visions, Magazzino del Caffè, (1-16 Settembre 2018). In concomitanza con la 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia (29 agosto - 8 settembre 2018) e la XV edizione delle Giornate degli Autori (aspettando l'Hearst Film Award – Best female di Hearst Italia).

Toni Servillo, La Grande Bellezza pinterest
© Gianni Fiorito
Toni Servillo sul set de La Grande Bellezza
Audrey Tautou, Il favolo mondo di Amélie pinterest
© Bruno Calvo​​
Audrey Tautou ritratta sul set de Il favolo mondo di Amélie diretto da Jean-Pierre Jeunet