Professione: modella. Per molte rimane un sogno, per altre una breve parentesi, qualcuna però ce la fa, arriva a sfilare a Parigi, posa per i più grandi fotografi, e diventa una top. Le nuove leve si chiamano new faces, ogni sei mesi ne sbocciano a centinaia. E spariscono con la stessa velocità. Perché una new face diventi una faccia nota deve avere una bellezza particolare, essere disposta a fare dei sacrifci, avere un bravo agente...

Parola di top

Insomma, questo è un (duro) lavoro e va preso sul serio. «Bisogna andare a letto presto la sera, avere una particolare attenzione alla cura del corpo e della pelle, fare tanto sport per la mente e il fisico, mangiare bene (e sano), bere molto. Sembrano cose banali, ma sono la base per diventare professioniste. Certo, può anche succedere che uscire, andare a tutte le feste e usare droghe porti altrettanto successo… Ma sono eccezioni, non vanno prese ad esempio». Parola di Nadege, super top model che negli anni '90 si divideva tra passerelle, campagne e servizi fotografici con dee come Naomi, Linda, Claudia, Cindy. «Eravamo un gruppo di 20 e coprivamo tutti i lavori, è stato un periodo fantastico: viaggi stupendi, fotografi bravissimi, stilisti eccezionali… ». Un consiglio? «Provare con una o due agenzie serie, non pagare mai per book, foto o altro: se ci credono, saranno loro a investire su di te. E se ti dicono di lasciar perdere, lascia perdere».

Le prime tre regole.

«Rivolgersi a un'agenzia seria. Evitare di farsi fermare per strada. E non fdarsi di chi ti propone corsi di portamento », avverte Piero Piazzi, direttore dell'agenzia Women Management Milano. A stilare la top six delle agenzie di modelle con base in Italia ci pensa Simone Bart Rocchietti, cast editor di Gioia!: «Elite, Next, Img, Why Not, Women e Monster. Sono tutte a Milano, che è al centro della moda». L'agenzia capisce subito il potenziale di una ragazza, ma se ti dice no? «È inutile ripiegare su un'agenzia sconosciuta» dove per book e composit si possono spendere fno a 5mila euro. E l'agenzia seria? «Dal momento in cui ti prende, ti organizza dei test, come gli shooting con fotografi giovani che fanno pagare solo il materiale, perché loro stessi han bisogno di fare curriculum», spiega Piazzi.

Meglio acqua e sapone.

«La prima cosa da fare? Mandare una mail o presentarsi in agenzia con delle polaroid o dei video, facendosi vedere al naturale, senza make up, vestite in modo semplice, con jeans e maglietta », spiega Rosa Sarli, direttrice di Elite Milano. «Oppure partecipare al nostro concorso, l'Elite Model Look». Il contest che da 33 anni sforna top in tutto il mondo (come Gisele Bündchen), anche in Italia dove ha scovato nuovi volti come Greta Varlese e Matilde Rastelli (le iscrizioni su elitemodellook.it sono già aperte). Una volta entrate nella scuderia Elite, si può partecipare ai boot camp (gratuiti) per imparare a sfilare, posare davanti a un obiettivo e molto altro. Anche come presentarsi a un casting: «In ordine, con look semplici, per sembrare la ragazza della porta accanto», suggerisce Sarli.

Fuori il carattere! 

Per diventare una vera new face, bisogna «avere una forte personalità, che permette di distinguersi subito in mezzo al gruppo, e di far emergere quel carattere che è fondamentale per aggiungere un je ne sais quoi al ruolo di modella», dice Manuel Facchini, direttore creativo di Byblos. Sostenitore dei nuovi volti, lo stilista è sempre alla ricerca di «modelle nuove e di carattere che sappiano dare un quid in più alle creazioni». «Forte personalità non vuol dire però presunzione», avverte Piero Piazzi: «Anzi, bisogna avere umiltà, spirito di sacrificio, sapersi adattare e saper aspettare il momento giusto».

Altezza mezza bellezza.

È raro che una modella sia alta meno di 1,75 (spesso anche 1,72), e abbia più della 38-40. «Non devi essere alta più di 1,81 però», avverte Rocchietti, «sennò sei sproporzionata. La bellezza oggi non è più canonica, ma particolare». È la cosiddetta bellezza editoriale, che «viene bene in foto, grazie agli occhi espressivi, i tratti marcati». Deve essere anche una bellezza naturale, «avere una luminosità capace di emergere anche senza trucco», aggiunge Facchini.

Come durare.

«Non sono più gli anni '80, oggi ogni 6 mesi i casting director e le stylist vogliono far emergere volti nuovi. Spesso le ragazze sono usa e getta, sentono di avere la professione in mano e invece tutto finisce, è destabilizzante creare illusioni nel momento in cui il carattere si sta formando», dice Piazzi. «Non bisognerebbe iniziare prima dei 16 anni: bisognerebbe finire la scuola», avverte Sarli. Uno dei trucchi per far durare la carriere, secondo Piazzi è «puntare sulla qualità e non sulla quantità». E per sfondare? Ci sono solo due vie: «Andare via dall'Italia, a Parigi, dove gli stilisti come Riccardo Tisci puntano molto sulle new faces. O scattare con grandi fotografi. Allora poi tutti ti vogliono».