Davanti a certe scene (o sceme) 2.0 le vere suffragette siamo certi avrebbero qualcosa da dire. Eppure, mai come in questo momento storico di femminismo se ne parla, e anche tanto. Dalle star di Hollywood, che non mancano un discorso ufficiale per rimarcare la tematica e quanto ancora ci sia da fare, passando per le manifestazioni, con tanto di picchetti, fino ad arrivare alla moda vera, ovvero alle passerelle fino a poco tempo fa deputate a mostrare lustrini e un immagine femminile decisamente poco femminista: siamo tutti un po' più femministi, e per fortuna!

Dior ne ha fatto una vera rivoluzione. Da quando alla direzione creativa del brand è arrivata la prima donna, ovvero Maria Grazia Chiuri, la maison francese è diventata l'icona femminista del fashion system. Sulla sua prima passerella, la Chiuri ha fatto sfilare una t-shirt, ormai diventata icona, in cui capeggiava la scritta «We should All Be Feminists», risvegliando gli animi e anticipando un filone poi cavalcato anche da molte altre maison: Prabal Gurung e Zadig&Voltaire, solo per citarne un paio.

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Sembra giunto quindi il tempo di fare davvero la differenza e di promuovere la figura della donna per quello che è: ovvero la risposta sociale al cambiamento. Così, anche post elezioni americane, Obey, il marchio dell'artista Shepard Fairey, ha rivisitato in chiave femminista la maglietta, divenuta celebre 8 anni fa, in cui era stampato il volto di Obama abbinato alla parola Hope. Oggi sulle t-shirt Obey Clothing si legge «We the people - Defend dignity» e il ricavato della vendita va alla fondazione Amplifier, che attraverso il programma Awareness sostiene progetti artistici volti al cambiamento sociale.

Cambiamento, di nuovo. E l'immagine della donna, determinata e caparbia, tanto da poter stravolgere le sorti della propria vita ma anche e soprattutto quella della collettività è al centro anche della campagna Unlike Any promossa dal brand Under Armour. «L'obiettivo di Unlike Any è ispirare le donne di tutto il mondo a continuare a scrivere la storia con la propria vita» e lo fa raccontando le storie di passione, sacrificio e dedizione, di Misty Copeland, prima ballerina dell'American Ballet Theatre, Alison Désir, fondista e fondatrice di Harlem Run Crew, Natasha Hastings, campionessa mondiale di velocità, la stuntwoman professionista Jessie Graff e la campionessa di taekwondo e attrice cinese Zoe Zhang. Persone uniche e capaci di cose straordinarie, come nessuno mai, ma tutte unite da un minimo comune denominatore: la volontà ferrea (I WILL).

Femminismo tendenza moda - Under  Armour - Unlike Anypinterest
Under Armour
Under Armour - Misty Copeland per Unlike Any.
Femminismo tendenza moda: Under  Armour - Unlike Anypinterest
Under Armour
Under Armour - Alison Désir per Unlike Any.

Storie di passioni e di successi, di volontà e sogni. Storie di chi ce la fa, a fatica, ma ce la fa. Storie che ci fanno ben sperare che presto o tardi, sulle magliette come nella quotidianità, si possa togliere il condizionale per passare all'indicativo o, meglio ancora, sia un concetto talmente assodato da non dover urlare più che: siamo tutti femministi.