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Raf Simons: chi è il nuovo direttore creativo di Calvin Klein?

Dagli studi come designer di arredamento alla direzione stilistica di Dior, passando per Jil Sander: 5 cose da sapere sul nuovo stilista del marchio americano

di Letizia Redaelli
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Getty//LAUNCHMETRICS SPOTLIGHT

Raf Simons è il nuovo direttore creativo di Calvin Klein: ma chi è questo stilista che, negli anni, ha rivoluzionato la moda? Forse saprai che ha reso contemporaneo lo stile di Dior, ma non è l'unica maison per cui ha fatto il miracolo. Non solo: non ha studiato per diventare designer di moda e crede nell'unicità di ogni singolo individuo. Se sei curiosa di saperne di più, sfoglia la gallery!

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Classe 1968, belga

<p><strong>Raf Simons</strong> nasce nel 1968 a nella cittadina di Neerpelt, in Belgio. Il suo interesse iniziale non è la moda, bensì l'arredamento, tanto che nel 1991 si laurea in Industrial Design e Furniture Design. Comincia la sua carriera nello studio di Walter Van Beirendonck, visionario stilista belga. Nel 1995 crea la sua linea omonima dedicata al <strong>menswear</strong>. </p>
Getty Images

Raf Simons nasce nel 1968 nella cittadina di Neerpelt, in Belgio. Il suo interesse iniziale non è la moda, bensì l'arredamento, tanto che nel 1991 si laurea in Industrial Design e Furniture Design. Comincia la sua carriera nello studio di Walter Van Beirendonck, visionario stilista belga. Nel 1995 crea la sua linea omonima dedicata al menswear.

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La svolta con Jil Sander

<p>Simons, dal 2005 al febbraio 2012, prende le redini della direzione creativa di <strong>Jil Sander</strong> sia per le collezioni femminili che maschili. Il suo approccio pulito alla moda, senza sovrastrutture, giova molto alla griffe, tanto che la maison torna al livello cui era stata portata dalla fondatrice (nell'immagine, collezione primavera estate 2007 di Jil Sander).</p>
Getty Images

Simons, dal 2005 al febbraio 2012, prende le redini della direzione creativa di Jil Sander sia per le collezioni femminili che maschili. Il suo approccio pulito alla moda, senza sovrastrutture, giova molto alla griffe, tanto che la maison torna al livello cui era stata portata dalla fondatrice (nell'immagine, collezione primavera estate 2007 di Jil Sander).

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La chiamata da Dior

<p>Il designer belga, nel 2012, dice addio a Jil Sander per la maison <strong>Christian Dior</strong>: un onore all'inizio, un onere poi. Per quanto Simons sia in grado di rendere contemporanea l'immagine della griffe, subisce la pressione dovuta alla creazione di sei collezioni l'anno (nel 2014, infatti, aveva deciso di dividere il proprio team creativo in due, così da poter alternare le risorse). Nonostante questo passo sia grande aiuto, non è comunque abbastanza: il dover portare sempre idee fresche e nuove, con una scadenza così serrata, per Raf Simons continua a essere un problema. E a ottobre 2015 lascia l'incarico, dopo soli due anni: la collezione primavera estate 2016 è l'ultima che disegna per Dior (nella foto, la chiusura della sfilata). Quello tra Dior e Simons è l'ennesimo <a href="http://www.elle.com/it/moda/news/a364/saint-laurent-hedi-slimane-lascia/">sodalizio creativo a scoppiare</a> nel mondo della moda. La maison è ora sotto la <a href="http://www.elle.com/it/moda/abbigliamento/news/a1035/maria-grazia-chiuri-verso-direzione-creativa-dior/">guida creativa di Maria Grazia Chiuri</a>, ex Valentino. </p>
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Il designer belga, nel 2012, dice addio a Jil Sander per la maison Christian Dior: un onore all'inizio, un onere poi. Per quanto Simons sia in grado di rendere contemporanea l'immagine della griffe, subisce la pressione dovuta alla creazione di sei collezioni l'anno (nel 2014, infatti, aveva deciso di dividere il proprio team creativo in due, così da poter alternare le risorse). Nonostante questo passo sia grande aiuto, non è comunque abbastanza: il dover portare sempre idee fresche e nuove, con una scadenza così serrata, per Raf Simons continua a essere un problema. E a ottobre 2015 lascia l'incarico, dopo soli due anni: la collezione primavera estate 2016 è l'ultima che disegna per Dior (nella foto, la chiusura della sfilata). Quello tra Dior e Simons è l'ennesimo sodalizio creativo a scoppiare nel mondo della moda. La maison è ora sotto la guida creativa di Maria Grazia Chiuri, ex Valentino.

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Lo stile

<p>Il suo motto è: «Pride in individuality», orgoglio nel proprio essere unici. Tanto che la sua massima ispirazione sono le subculture, persone che si differenziano dalla massa per interessi e visione del mondo. Fin dalla prima collezione la musica, l'arte e la letteratura hanno un'influenza fondamentale nelle sue <strong>creazioni</strong>. La moda di Simons è legata al design di arredamento, visti i suoi studi: linee pulite, equilibrio di volumi, assenza di sovrastrutture per un'eleganza moderna che rifugge gli eccessi. In pieno stile belga(nell'immagine la collezione primavera estate 2015 disegnata per Dior).</p>
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Il suo motto è: «Pride in individuality», orgoglio nel proprio essere unici. Tanto che la sua massima ispirazione sono le subculture, gruppi di persone che si differenziano dalla massa per interessi e visione del mondo. Fin dalla prima collezione la musica, l'arte e la letteratura hanno un'influenza fondamentale nelle sue creazioni. La moda di Simons è legata al design di arredamento, visti i suoi studi: linee pulite, equilibrio di volumi, assenza di sovrastrutture per un'eleganza moderna che rifugge gli eccessi. In pieno stile belga (nell'immagine la collezione primavera estate 2015 disegnata per Dior).

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Il futuro in Calvin Klein

<p>Raf Simons, ora, è il nuovo <strong>direttore creativo</strong> di Clavin Klein sia per le collezioni donna sia uomo (prende il testimone da Francisco Costa e Italo Zucchelli). I rumors su un suo passaggio in Calvin Klein hanno iniziato a trapelare nel marzo 2016. C'è già chi dice che sarà un matrimonio creativo di successo: Simons potrebbe fare un ottimo lavoro per il marchio statunitense, soprattutto perché designer e griffe hanno una comune visione della moda. </p>
Courtesy Calvin Klein

Raf Simons, ora, è il nuovo direttore creativo di Clavin Klein sia per le collezioni donna sia uomo (prende il testimone da Francisco Costa e Italo Zucchelli). I rumors su un suo passaggio in Calvin Klein hanno iniziato a trapelare nel marzo 2016. C'è già chi dice che sarà un matrimonio creativo di successo: Simons potrebbe fare un ottimo lavoro per il marchio statunitense, soprattutto perché designer e griffe hanno una comune visione della moda.

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