In fondo non sarebbe la prima volta che Melania Trump lascia che a parlare siano i suoi look. Il suo completo suffragette style scelto per dominare Capitol Hill o il parka firmato Zara che urlava a gran voce A me non importa per niente. E a te? ne sono giusto un paio di esempi. Melania Trump che con la moda ha un feeling consolidato, che ne è corteggiata e lusingata da 47 anni a questa parte. La First Lady che spesso si trincera dietro a un paio di lenti scure e che se può evita di parlare in pubblico, ha trovato un modo silenzioso ma comunque efficace di far sentire la sua voce (a colpi di tubini e décolletées). E quindi è sempre più plausibile, come evidenziato dai media oltreoceano, che anche nella sua ultima apparizione pubblica, Flotus abbia voluto lanciare un messaggio chiaro al marito avvalorandosi del linguaggio segreto che conosce meglio. Lunedì mattina, per il suo intervento a Rockville nel Maryland per promuovere la sua iniziativa Be Best in un summit dedicato al cyberbullismo, Mrs Trump ha sfoggiato un tailleur pantalone blu abbinato a una camicia lavanda con fiocco e giacca in pendant appoggiata alle spalle (il suo «scudo protettivo» come spiegato dall'esperta di psicologia della moda Dawnn Karen al Dailymail ndr). Impeccabile, centrata e battagliera.

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Sarebbe la camicia pussy bow, come vengono chiamate negli almanacchi fashion anglosassoni le camicette con il fiocco, il messaggio in codice di Flotus a Potus. Un modello che Melania ha già indossato in diverse occasioni, in particolare durante la campagna elettorale e che per il suo nome alquanto allusivo (pussy significa gattina ma è anche associato all'intimità femminile) ha sempre fatto discutere. Un termine abusato dal marito Donald come si evince dal video scovato dal Washington Post e datato 2005 in cui il tycoon affermava che, grazie al suo stato di celeb, avrebbe potuto fare qualunque cosa alle donne, anche «grab them by the pussy» (Prenderle per la pussy). Forse il look è stato casuale, forse è stata l'ennesima mossa (azzeccata) per camuffare le critiche sul suo ruolo di madrina nella battaglia al cyberbullismo, quando il marito Donald non è che sui social le abbia mai mandate a dire (giusto pochi giorni fa ha dato della «cagna» alla sua ex assistente proprio su twitter). «I social media possono essere usati in molti modi positivi, ma possono anche essere distruttivi e dannosi se usati in modo errato». Parole sante, meglio lasciare che a parlare siano bluse e tacchi alti.