Magari non è così risaputo ma la storia di H&M ha radici lontane. Il marchio svedese fast fashion per eccellenza nasce, infatti, nel 1947 quando il suo fondatore, Mr Erling Persson apre il suo primo negozio in Svezia. Il primo mattone che avrebbe dato vita all'impero dello shopping low cost super easy che noi tutte conosciamo oggi. Lo stesso brand low cost che è riuscito ad entrare nell'Olimpo della moda da passerella aggiudicandosi un posto alle sfilate e vestendo celeb, influencer e comuni mortali. Lanciando collaborazioni e dando vita a capsule collection che negli anni sono diventati pezzi da collezione. Ma tornando agli albori...

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H&M e la sua storia, tutto sul brand low cost che sfila in passerella

Una storia, quella di H&M insomma, nata non proprio l'altro giorno che ha visto trasformazioni ed evoluzioni anche per quanto riguarda il nome. Diverso alla nascita e capace di nascondere non poche curiosità. Il primo negozio H&M si chiamava, infatti, solo Hennes che in svedese significa "Lei". Verrebbe da dire: un po' piattino come inizio. Un nome basic scelto per descrivere il fatto che nel negozio veniva venduto solo abbigliamento femminile. Dobbiamo aspettare 21 anni, il 1968 per vedere aggiungere all'H anche la M che conosciamo. Cosa sta per M? Mauritz Widforss, un brand specializzato in attrezzatura da caccia e pesca. Proprio così! Da una parte Lei, dall'altra lui e le sue passioni. Qualche anno dopo arriva anche l'abbigliamento bambino ma è nel 1974 che nasce H&M dei nostri giorni con capi alla moda cheap & glam per tutti.

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Sono gli anni 70 che portano il marchio ad uscire dai confini scandinavi. E dove aprire per la prima volta il proprio store se non nel tempio della moda giovane, ribelle, fresca e cosmopolita? H&M sceglie, infatti, Londra per andare alla conquista del mondo intero. Prosegue poi con Germania, Paesi Bassi, Belgio, Austria,Lussemburgo, Finlandia e Francia fino ad arrivare, solo nel 2000, in Spagna. E qui la domanda nasce spontanea: perché così tardi in Spagna? Sarà stata mica colpa (si fa per dire) di Zara?! Ma questa è un'altra storia.

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Ma al di là di gusti, stili, rapporto qualità prezzo, attenzione al look di tutta la famiglia ( compreso il bambino); il merito di H&M è senza alcun dubbio quello di essere riuscito a collaborare con i grandi nomi della moda aprendo così la strada a quelle che oggi chiamiamo capsule collection. Negli anni, il GOTA del fashion ha, infatti, disegnato e firmato collezioni e accessori per il brand svedese. Il primo ad aprire le danze è stato un pezzo da 90: Karl Lagerfeld. Nel 2004 il direttore creativo di Chanel e Fendi, l'uomo che dichiara che: «il lusso è la libertà di spirito, l'indipendenza, in breve il politicamente scorretto» lancia una t-shirt per H&M. Ecco la prima collezione low cost! Dopo di lui arrivano Stella McCartney (2005), Viktor & Rolf (2006), Roberto Cavalli (2007), Comme des Garcons (2008). Nel 2009 arrivano gli accessori top: il nome scelto è Jimmy Choo! E poi Matthew Williamson, Sonia Rykiel, Lanvin, Versace. Nel 2012 ancora accessori con un personaggio della moda: la giornalista e fashion icon Anna Dello Russo e per l'abbigliamento (sempre nello stesso anno) anche Maison Martin Margiela e Marni. Nel 2013 tocca a Isabel Marant e l'anno dopo a Alexander Wang.

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Per quanto riguarda invece il lancio della prima Conscious Collection, la linea glamour e di super tendenza realizzata in materiali più sostenibili rispetto agli altri capi di abbigliamento del brand, occorre aspettare il 2010. Testimonial dell'ultima collezione 2018 la top model Christy Turlington Burns. Volto di un'ecosostenibilità fashion più consapevole e comunque attenta allo stile. E novità delle novità, H&M lancia per la prima volta proprio quest'anno, estate 2018, una linea di costumi eco friendly! Come dichiara Pernilla Wohlfahrt, Design Director di H&M : «Siamo davvero felici di presentare costumi in materiali sostenibili, che mixano glamour e dettagli sportivi. Questi capi mostrano davvero come la moda e la sostenibilità possono andare di pari passo».

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L'altro tabù sconfitto dal brand svedese? Quello di vedere un marchio low cost e fast fashion sfilare in passerella accanto ai nomi storici della moda. Quando? Nel 2013, al Musee Rodin di Parigi con tanto di party dopo la sfilata (come si conviene alle maison du mode).

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H&M non è apparso solo alle sfilate ma anche nei front row, red carpet di mezzo mondo e occasioni mondane grazie aceleb e star di ieri e di oggi, tutte orgogliosamente vestite H&M. Giusto per fare qualche nome: dall'attrice Amanda Seyfried in H&M al World Premiere of Gringo di Los Angeles a Jennifer Hudson, Hailee Steinfeld, Lucky Blue e Pyper America Smith e Amber Valletta al Met Gala. E poi c'è anche lei, Gigi Hadid che in un'occasione mondana ha pensato bene di sfoggiare un abito della capsule collection Balmain x H&M... E poi, largo all'Italia e alle fashion icon nostrane come Paola Turani, Chiara Maci, Chiara Biasi, Alessia Mracuzzi... Può bastare?

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E giusto per rimanere sul pezzo. Oggi H&M si conferma un marchio che guarda avanti e punta al futuro continuando a rivoluzionare non solo la moda ma anche il modo di fare shopping; H&M ha pensato bene di installare nel suo flagship store di Times Square a New York, il primo specchio intelligente. Di cosa si tratta? Di un mirror con riconoscimento facciale capace di scattare foto selfie, di dare consigli di stile in base alle tendenze del momento e in base al proprio stile delle belle clienti che si specchiano. Una favola moderna che ci piace parecchio. Specchio Specchio delle mie brame che mi metto oggi? Insomma, una sorta di personal shopper 2.0! Mica male no?!