C'è lui dietro al marchio che veste letteralmente mezzo mondo. Mr Zara, all'anagrafe Amancio Ortega. L'uomo più ricco d'Europa e il secondo più ricco al mondo. Patrimonio stimato sui 67 miliardi di dollari. Uomo schivo e di poche parole. Una vera filosofia di vita, la sua: «parlare tanto è negativo». E così è stato, visto che non ha mai concesso nessuna intervista. E la sua prima apparizione "pubblica" risale al 1998. O almeno un fotografo è riuscito a immortalarlo dando così al mondo la possibilità di vederlo finalmente in volto.

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Oggi, Amancio Ortega, felice ottantenne e forse più famoso al grande pubblico di quanto non lo fosse in passato, si porta dietro l'appellativo di: Il Prometeo della moda. Perché questo nickname? Perché anche lui come Prometeo, si dice che abbia "rubato" agli dei (gli stilisti francesi, italiani e americani) le arti per fare moda e che le abbia rivendute agli uomini. La formula che ha dat0 il via alla sua fortuna. Una fortuna che ha radici lontane e che racconta una lunga gavetta. Dopo anni come fattorino, anche lui, come altri grandi del pianeta, è partito da un garage! Steve Jobs non vi dice nulla?! In un garage Amancio si mette a produrre vestaglie. È il 1963. E in testa ha un'idea chiara e forte: quella di conquistare le donne. Negli anni successivi consolida l'attività e le dà pure un nome Goa (suo acronimo alla rovescia). Ma manca qualcosa... Sembra che produrre non basti più, occorre vendere. Ecco che arriva la spinta! Nel 1975, apre un negozio su Calle Juan Flórez nel cuore chic della Coruña e lo chiama guarda un po' Zara. Ma dietro alla scelta del nome Zara c'è una storiella che circola da tempo. Il nome iniziale doveva essere Zorba, scoprendo però che nella zona c'era già un baretto che si chiamava così, cambiò il nome in corsa. Oggi, quel primo negozio esiste ancora ed è di proprietà di Mr Zara!

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Ma qual è la formula del successo Zara? La bibliografia è lunga perché sono molti gli studiosi che hanno cercato di dare una risposta. Al di là delle varie teorie sono tutti d'accordo sul fatto che: Zara non è un modo di vestire quanto di vendere. Come spiega Enrique Badía, l'autore di Zara. Come si confeziona il successo: «Zara studia, guarda cosa chiede la gente. Poi disegna, produce e mette in vendita. A prezzi abbastanza accessibili». Fa insomma esattamente il contrario di tutti gli altri. E c'è di più, nella politica del brand: i negozi non hanno magazzino. Niente stock. I capi oggi ci sono, domani forse no. Questo induce il cliente a comprare subito. Ma Zara ha spezzato pure un altro dogma della moda: la stagionalità. Mantenendo il concetto di mezza stagione e non presentando a settembre capi totalmente invernali perché magari in quel mese la temperatura è ancora alta. E poi c'è la volontà di non investire nella classica pubblicità su giornali, tv, radio. È il negozio stesso, la pubblicità del brand. Zara è il primo marchio in Europa come numero di negozi disseminati in tutti i Paesi e secondo al mondo dopo l'americana Gap. Ma sono soprattutto i milioni di testimonial (involontari) in giro per il mondo, i clienti ha fare la vera pubblicità al brand.

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E la lista dei clienti, più o meno famosi, è veramente lunga e spazia da nord a sud, est ovest. Zara veste tutti ma proprio tutti. E la cosa che colpisce è che è riuscito senza troppa difficoltà (almeno così sembra) ad entrare a pieno titolo nei guardaroba di regine, principesse e fashion icon. Sedendo accanto ai brand extra lusso. Tutte orgogliose del proprio look anche se si indossa un abitino da 50 euro di Zara, magari abbinato ad una borsa Chanel o ad un paio di décolleté Dior. L'ultima della lista a mixare capi luxury a pezzi low cost è stata Kate Middlenton. Lei come altre teste coronate, tipo Charlotte Casiraghi o Letizia Ortiz. E poi Victoria Beckham, Emily Ratajkowski, Katie Holmes, Blake Lively...

Il look casual non sarà mai più lo stesso d'ora in poi, perché ora sai come rinnovare la più banale delle t-shirt bianche: ti basta un top, o un gilet, da mettere sopra e via, ti sentirai subito diversa.pinterest
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La lista è così lunga che faremmo prima ad elencare chi non ha mai vestito Zara, anche tra le comuni mortali. Dall'abito al completo pantalone, giacca, shorts, cappotto, trench e chi più ne ha più ne metta che ricordano quelli visti alla sfilata X, Y, W, Z alla borsa "sorella" della it-bag del momento, le scarpe più gettonate e i gioielli mai più senza. Tutto ma proprio tutto da Zara è facilmente desiderabile per un'occasione importante o per una piccola coccola di shopping. Ecco a proposito, forse è il caso di fare un altro giretto in negozio c'è sicuramente qualcosa che ti manca!

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