Ora et labora. C’è chi ripete le citazioni a casaccio, chi trova un aforisma e lo fa suo per sempre, chi vive nutrendosi di sogni propri e di riflessioni altrui, trasformando la propria esistenza in una grande opera di bene e bellezza. Ora et labora è la locuzione latina che guidò i principi ispiratori della Regola di Benedetto da Norcia, è la locuzione che significa letteralmente "prega e lavora", e che per Brunello Cucinelli è da sempre un dogma, un credo, un motto che guida la vita. Brunello Cucinelli è un imprenditore, uno stilista, un uomo d'affari ma non di numeri, un custode ma non un proprietario.

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Brunello Cucinelli non ama raccontarsi in cifre, anche se la sua azienda fattura quasi mezzo miliardo di euro, anche se cinquantatre sono i maglioni in cachemire da cui ha iniziato, anche se otto sono gli anni che ha impiegato per ristrutturare mille ettari di terreno umbro al quale è legato da un sentimento di naturale affetto (è nato in provincia di Perugia nel 1953). Solomeo, il luogo dove ha sviluppato i suoi sogni, il laboratorio chiuso e a cielo aperto in continuo restauro, il borgo medievale che da anni è casa sua. Infine la bellezza, compagna fedelissima della sua vita, fulcro di ogni progetto e di ogni ambizione, la bellezza palpabile ed eterna che salverà il mondo.

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Brunello Cucinelli non è un imprenditore da manuale ma è un grande sognatore, non si laurea in economia come il classico uomo d'affari ma abbandona gli studi e sceglie il bar di paese come scuola di vita. Da quel piccolo caffè (come ha raccontato al New Yorker) transitano un professore universitario e una prostituta, lui finisce per passarci le giornate fino al giorno in cui suo padre, uomo dalle umili origini e dai grandi valori, lo sprona a far di più.

Anni dopo, la laurea ad honorem in filosofia ed etica delle relazione umane dell'Università degli Studi di Perugia, la passione per i greci (dei quali sostiene di avere lo stesso metodo di pensiero), le letture appassionate e nutrite dei grandi pensatori, da Socrate a Kant. Come Dante, Brunello Cucinelli vive per virtù e conoscenza, non considera il profitto il fine ultimo del suo lavoro ma la realizzazione di una bellezza semplice, dell'esistenza positiva dell'uomo.

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Novanta minuti di pausa pranzo che concede ai suoi dipendenti (e se ci scappa il pisolino, tanto meglio), i filati più belli prodotti dal suo artigianato contemporaneo, tra mura di coccio, giardini di erbe mediche e girasoli, in un ambiente bucolico che ha tanto di poesia e pochissimo (almeno all’apparenza) di industria avviata. Ma il segreto sta nel mischiare il tutto, nel preservare la bellezza di un territorio e di instillarvi pian piano e metodicamente un pensiero, che negli anni si è fatto realtà immensa e che è arrivato a solleticare il mercato internazionale fino a conquistarlo.

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Il castello del borgo di Solomeo, sede dell’azienda di Brunello Cucinelli

Brunello Cucinelli ha saputo guardar lontano come un esploratore, ha conquistato un mondo come quello della moda (spesso criticato per la sua superficialità) attraverso la gentilezza e i valori più antichi legati all’importanza dell’armonia fra gli uomini, arrivando a comprendere che alla base di un business sano dev’esserci sempre il rispetto dell’uomo. Così è nato il capitalismo umanistico, la forma più gentile e rispettosa di fare impresa, che nella cornice perfetta di un luogo che pare disegnato da Palladio, fa fiorire onde di cachemire pregiato, di orgoglio italiano e di valore umano, e che sembra, per fortuna, non avere intenzione di fermarsi ma di durare in eterno.