Se tuo papà si chiama Sean Ferrer, molto probabilmente saranno in pochi ad aggrottare la fronte, a fare 1+1 e a ricostruire il tuo albero genealogico (vip). Se tua nonna si chiama(va) Audrey Hepburn tutto cambia. Emma Kathleen Hepburn Ferrer ha 24 anni, una carriera avviata come modella, una passione latente per il cinema (è apparsa in un ruolo secondario nel thriller psicologico indipendente The Man in the Attic), e una vocazione innata per la beneficenza (proprio come la nonna è ambasciatrice degli Stati Uniti per l'UNHCR e lavora con l'UNICEF). Eppure. Eppure le somiglianze con Sabrina non mancano. Dalla passione per la danza classica a quel senso dello stile così leggendario, che forse inconsapevolmente si trova a emulare e fare suo. Perché Emma, nonna Audrey non l'ha mai conosciuta (è nata nel 1994, l'anno dopo la sua morte) se non attraverso i ricordi di papà Sean Ferrer (figlio di Audrey e il suo primo marito, l’attore Mel Ferrer, suo co-protagonista in Guerra e pace ndr), i libri, i film, le riviste, le leggende.

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«L’eleganza di mia nonna è senza tempo, ma i suoi gusti erano molto particolari: non le importava seguire la moda o i trend perché aveva un’idea chiara di quello che le piaceva, infischiandosene di come gli altri l’avrebbero percepita. Cercare di emulare il suo stile non è solo impossibile, ma ne contraddirebbe proprio l’essenza», ha detto al Corriere della Sera in un'intervista di tre anni fa. Tanti i ricordi-cimeli che ha ereditato da Audrey, tra cui diversi dolcevita in cashmere di Ralph Lauren e una collana con un prezioso cuore d'oro. «Ho un rapporto divertente con questi oggetti», ha detto al New York Post. «Onestamente mi dimentico che i maglioni erano i suoi e li indosso sempre, poi mi viene in mente, wow, questo era di Audrey Hepburn, forse dovrei provare a non dipingerci sopra, ma la collana non l'ho mai indossata perché sono terrorizzata dall'idea di perderla. È probabilmente la cosa più preziosa che possiedo».

Emma nasce in Svizzera e cresce nel paesino di Tolochenaz, vicino Losanna, nella casa di nonna tra buganvillee, vigne e frutteti, chiamata La Paisible, dove lei decise di ritirarsi negli ultimi 30 anni della sua vita e crescere i suoi due figli, Sean e Luca (avuto dallo psichiatra Andrea Dotti, che sposò nel 1969, ndr). Poi a 4 anni si trasferisce e Los Angeles, a 14 vola a Firenze per studiare arte alla Florence Academy of Art. Dopo la laurea nel 2012, decide che New York (per ora) sarà la sua Home sweet Home. Emma è un'artista, dipinge e scrive poesie, parla perfettamente quattro lingue e della nonna ha lo stesso taglio di occhi da cerbiatto e il sorriso rassicurante. Stessa bellezza elegante e raffinata, che nell'estate del 2014 le fa conquistare la copertina di Harper’s Bazaar fotografata da Michael Avedon (a sua volta nipote di Richard Avedon). A ottobre dello stesso anni ottiene l’InTouch Award nella categoria Shooting Model International e a novembre firma un contratto con Storm Model Management.

Emma però non sembra essere ossessionata dai riflettori. Anche dopo aver iniziato a fare la modella, è sempre stata riluttante nel buttarsi nella mischia per paura di essere etichettata (solamente) come nipote di. «Volevo davvero essere me stessa», ha spiegato a Who What Wear.«Non volevo essere solo associata a lei, volevo davvero mettermi alla prova, essere me stessa e avere chiara la mia identità». A differenza di altri giovani millennial dal pedigree vip, ha evitato i social media per anni, decidendo di fare il grande salto su Instagram solo l'anno scorso. Un profilo sui generis senza selfie o ostentazione fuori luogo che ti aspetteresti da qualcuno con un cognome così altisonante, ma tanta arte e charity. Ma Audrey era l'anti-diva per eccellenza, e anche in questo, la sua unica nipote femmina sembra essere la sua fotocopia (ma non diteglielo).