A volte, quelli che sembrano soltanto pochi centimetri di tessuto, racchiudono in realtà la quintessenza di un capo cult. È il caso della minigonna, creazione visionaria e patrimonio dell'umanità moda(iola). Basta un ritorno al passato, e più precisamente agli anni Sessanta, per scoprire la sua genesi e la storia di colei che è considerata la madrina della minigonna, Mary Quant.

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Mary Quant, pioniera della moda anni Sessanta, è una stilista inglese che nel 1955 aprì il Bazaar, boutique nel quartiere Chelsea di Londra, e iniziò a proporre la moda secondo schemi differenti rispetto a quelli del tempo. I centimetri di tessuto iniziarono improvvisamente a sparire, scoprendo mano a mano le ginocchia, e con essi sparirono anche i tabù e i cliché che volevano le donne coperte da capo a piedi. Mary Quant allora realizzò gonne sempre più corte finché nacque la miniskirt, la minigonna appunto, in onore della sua macchina preferita, la Mini Cooper. “La macchina Mini andava perfettamente al passo con la minigonna; faceva tutto ciò che una donna volesse, era stupenda, ottimista, esuberante, giovane e seducente, era esattamente perfetta” racconta la designer nel documentario Mary Quant, Mini Cooper, Miniskirt. La minigonna era ufficialmente nata e con essa, un nuovo modo di pensare la moda.

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Quando Mary Quant iniziò questa delicata rivoluzione, lo scalpore fu immediato: “Gli uomini inglesi di mezza età sbattevano contro le finestre urlando ‘È osceno, è disgustoso’. Straordinario non è vero!? ’’, raccontò meravigliata la stilista ad Alexandra Schulman in un’intervista per Vogue UK. La consacrazione della minigonna nell'Olimpo della moda avvenne anche grazie alle giovani donne di Londra, che iniziavano a indossare e amare follemente la "mini". Ciò che chiedevano le giovani non era più il classico tailleur appartenuto alle madri, ma poter rincorrere un autobus con le gambe libere, gridare al mondo la voglia di indipendenza e di uscita dagli schemi e dalle regole che le volevano omologate e senza carattere. Mary Quant fu una visionaria e una creativa, capì le esigenze delle sue clienti, delle sue donne, e creò il capo del secolo, potentissimo.

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I colori pastello si mischiarono alle fantasie tartan, la Quant giocò coi tessuti realizzando anche gonne in plastica, usando il materiale degli impermeabili. Twiggy icona della moda anni Sessanta fu immortalata mentre indossava la minigonna: nacque un'immagine (stampata sulle copertine dei magazine di mezzo mondo) che resterà immortale. A numerosi anni dalla sua creazione, la minigonna resta ancora oggi un capo evergreen, democratico e iper cool. Abbinata a giacche leggere e stivali cuissardes, o indossata in maniera più casual con t-shirt e sneakers, è ancora oggi (e forse ancor più di ieri) in grado di creare stili diversi e sempre capaci di parlare un linguaggio giovane e fresco.

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