«L'assenza è una più acuta presenza. Vale per la voce, per l'udito. Vale per le persone che c'erano e non ci sono più. Vale per noi che non smettiamo un momento di cercare ciò che non c'è. Di desiderare quello che manca». (Concita De Gregorio)

La vecchia musicassetta anni ottanta fa parte del nostro passato più fragoroso, come il cuore della cittadina reatina di Amatrice, sbriciolata dal terremoto e lo sciame sismico infinito che ha scosso l'Italia centrale a partire dal 24 agosto del 2016. Quel che resta di entrambe è "Il rumore dell'assenza" che anima il progetto fotografico realizzato da Jacopo Di Cera nel corso di diverse visite alle zone colpite dal sisma. "In queste visite, in queste giornate trascorse in mezzo alle macerie la sensazione più forte che emergeva nell'osservare questi luoghi era l'assenza. L'assenza della vita che c'era, della quotidianità, delle persone, delle cose e delle case, ma soprattutto, l'assenza del rumore. Ovvero della vita stessa. Ecco, ciò che mi ha colpito in maniera fulminea in quei momenti, stando al centro della zona rossa di Amatrice e degli altri paesi era proprio il fortissimo e presentissimo silenzio, simbolo dell'assenza di tutto ciò che quei luoghi erano e rappresentavano"

Il Rumore dell'assenza - Accettazione © Jacopo di Cerapinterest
Il Rumore dell'assenza - Accettazione © Jacopo di Cera /courtesy autore
Il Rumore dell\'assenza - Accettazione © Jacopo di Cera /courtesy autore

Il Rumore dell'assenza - Negazione © Jacopo di Cerapinterest
Il Rumore dell'assenza - Negazione © Jacopo di Cera/courtesy autore
Il Rumore dell\'assenza - Negazione © Jacopo di Cera/courtesy autore

L'assenza di rumore, di vita e di tutto quello che per tanto tempo ha dato identità e vitalità al luogo, si manifesta con la presenza delle macerie e i frammenti di un passato così vivido nella memoria e l'immaginario, da turbare per la sua scomparsa. Tale da spingere un fotografo come De Cera, sensibile agli strappi del tessuto umano e sociale, a fermare il tempo con una sequenza di visioni e sensazioni del dopo-terremoto, dilatando quello della ragione e del sentimento. In questo modo la sue ricerca di senso e significato, abbraccia l'intera esistenza umana e la consapevolezza della sua fragilità, (non solo) al cospetto delle forze della natura. Il vuoto turba con il suo abisso di assenza! Per Jacopo di Cera "Da quel momento è nato il desidero di associare il percorso fotografico artistico al percorso umano e psicologico di accettazione di una mancanza e quindi delle sue quattro fasi. Fasi che vengono metaforicamente ripercorse con le fotografie e la selezione delle sue sezioni."

Il Rumore dell'assenza - Negazione © Jacopo di Cerapinterest
Il Rumore dell'assenza - Negazione © Jacopo di Cera/courtesy autore
Il Rumore dell\'assenza - Negazione © Jacopo di Cera/courtesy autore

Il Rumore dell'assenza - Frammenti © Jacopo di Cerapinterest
Il Rumore dell'assenza - Frammenti © Jacopo di Cera/courtesy autore
Il Rumore dell\'assenza - Frammenti © Jacopo di Cera/courtesy autore

La rappresentazione degli effetti della tragedia segue il percorso interiore delle emozioni con delle astrazioni. Parte dalla negazione, dal primo grado del dolore, palesato dall'incapacità di misurare l'entità dell'evento sui frammenti di materia offerti allo sguardo. Segue l'evidenza degli oggetti nella mutazione e il dramma che sottende la consapevolezza della perdita nei frammenti di vita e memoria spezzati. L'ultima fase giunge all'accettazione, alla presa di coscienza della condizione umana, fragile e impotente davanti a eventi di questa portata. Una fase che il fotografo rende ancora più manifesta con la scelta del supporto di stampa di ogni immagine. Su carta Kraft Bianca, stropicciata a mano dall'autore. "Ho deciso di utilizzare la carta velina, come elemento di fragilità estrema, su cui vengono stampate in alta definizione tutte le immagini. La carta viene poi stropicciata a mano al fine di creare un effetto a più dimensioni dell'immagine stessa."

Il Rumore dell'assenza - Accettazione © Jacopo di Cerapinterest
Il Rumore dell'assenza - Accettazione © Jacopo di Cera/courtesy autore
Il Rumore dell\'assenza - Accettazione © Jacopo di Cera/courtesy autore

Un supporto fragile, come la materia devastata dalle scosse, quella della sue opere e della nostra intera esistenza. Un'attenzione per il linguaggio delle immagini a 360°, pronto a rinnova quanto già fatto nel precedente viaggio migrante spinto "Fino alla fine del mare", con i frammenti degli scafi del cimitero delle barche di Lampedusa, stampati in altra definizione direttamente sul legno dei natanti, segnati dalla rotta migratoria del Mediterraneo. "Come con Fino Alla Fine Del Mare anche questo progetto trova nel supporto di stampa un ruolo fondamentale in quanto simbolo di una rappresentazione artistica del significato stesso del progetto".

Come questo progetto e il suo lungo tour espositivo giunto alla Biennale d'Arte di Venezia e sulla famosa barca Edipo Re di Pier Paolo Pasolini, sostenendo Save The Children, "Il rumore dell'assenza", con il supporto curatoriale di Massimo Ciampa, parte dallo stand 31, corridoio A del MIA Photo Fair 2018 (8-12 marzo 2018) la Fiera internazionale d'Arte dedicata alla fotografia e all'immagine in movimento, ospitata al The Mall di Milano.

Il Rumore dell'assenza - Accettazione © Jacopo di Cerapinterest
Il Rumore dell'assenza - Accettazione © Jacopo di Cera/courtesy autore
Il Rumore dell\'assenza - Accettazione © Jacopo di Cera/courtesy autore