L'ordinanza è di quelle destinate a scompigliare le carte, come sempre quando un tribunale corre più veloce delle leggi. Perché la legge dice che due bambini, nati all'estero da una madre surrogata e legalmente figli di due padri, in Italia perdono il genitore non biologico: diventa un padre fantasma, presente in casa e nella vita ma senza diritti riconosciuti (se non, al limite, quelli concessi dalla stepchild adoption, l'adozione del figlio del partner per tutelare la continuità degli affetti).

La Corte d'Appello di Trento però, il 23 febbraio, con un salto nel futuro ha decretato che due gemellini, nati in Canada da surrogacy sette anni fa, sono figli di entrambi i loro papà. Perché è scritto su documenti validi. E siccome i documenti dicono chi siamo, e il diritto all'identità di un bambino è inviolabile, i loro atti di nascita dovranno essere trascritti dal Comune di residenza. Così come sono, due padri inclusi. «Questa ordinanza è una grande conquista», spiega Samuele Cafasso, portavoce delle Famiglie Arcobaleno, «perché rappresenta un precedente importantissimo. La stepchild adoption, infatti, individua un genitore solo, quello biologico, e una seconda figura a cui riconosce, per aver vissuto con il bambino, un rapporto affettivo, ma non i diritti pieni di un genitore. Non quello che i suoi genitori siano nonni del bambino, i suoi fratelli gli zii, per esempio. E la concessione è subordinata al tempo: devi dimostrare di essere già famiglia per ottenerla.

La sentenza di Trento invece va in direzione opposta. «Lì si è detto che i padri sono entrambi genitori, con pari diritti e pari doveri», spiega Cafasso. «Sull'ordine pubblico, che si chiama in causa quando un atto altrove legale è incompatibile con le nostre norme, è prevalso il diritto costituzionale dei bambini alla loro identità». Il problema è che le procure si muovono in maniere diverse e bambini che si trovano nelle medesime condizioni di partenza ricevono trattamenti diversissimi». Un esempio? «A Milano la doppia genitorialità non è ancora stata riconosciuta. Neanche con la stepchild adoption».

Nella foto d'apertura, Ricky Martin con il suo compagno Jwan Yosef (che dovrebbe diventare suo marito) e i loro 2 figli.