Tutti conoscono Ulisse, molti meno hanno letto la sua Odissea, ma quanti hanno mai riflettuto sulla sua incredibile modernità? (magari durante gli scioperi dei mezzi di trasporto pubblico). Solcando le rotte del Mediterraneo con odissee contemporanee, ci si può imbattere nelle civiltà bagnate dallo stesso mare e contraddizioni millenarie. Seguendo le orme di Ulisse con l'iPhone di Stefano De Luigi, la fotografia di iDyssey riscopre anche la modernità di un'epopea antica. Scova sorprendenti similitudini e risveglia qualche déjà vu. Tornando negli stessi luoghi delle avventure omeriche con prospettive nuove, inquadra cosa è cambiato e quello che sembra non cambiare mai, dalla Turchia all'Italia che ospita una nuova tappa del suo viaggio espositivo.
Il volto marmoreo di una principessa romana e il manto nero di una donna 'velata', restano in contrasto e dialogo nel museo di Cartagine. Uno spazio ideale per osservare lo scorrere del tempo e l'eterna contraddizione vissuta dai diversi modelli di femminilità, in tutte le epoche e le diverse trasformazioni intraprese dalle civiltà mediterranee.
Il fotogiornalista di fama internazionale, per questo progetto errante ha preferito sfruttare le potenzialità e la singolare prospettiva di uno dei mezzi di comunicazione più all'avanguardia. Spostandosi con ogni genere di mezzo di trasporto, in due mesi ha percorso 12 tappe della decennale epopea di Ulisse (nella versione dell'ellenista francese Victor Bérard). Ha attraversato paesi e frontiere, la crisi Greca e quella Europea, dalla Turchia alla Tunisia, dalle speranze tradite dalla Primavera araba alle fughe di migranti, profughi e rifugiati.
Il Tempio di Atena in Assos (Behramkale) affaccia sull'isola di Lesbo e l'orizzonte dell'odierno flusso migratorio verso l'Europa. La testa di una mucca (appesa fuori dal negozio di un macellaio) e le tradizioni millenarie, abitano ancora le stradine interne dell'isola di Djerba (al largo della Tunisia), mentre il turismo della sua costa risente della conseguenze della crisi economica e della primavera araba.
In mezzo, solo il mare agitato in tutte le stagioni, la greca Alessandropoli e il nuovo varco per i flussi migratori.
Arrivato in Italia sbarca a Palinuro, nelle terre delle sirene destinate a sedurre Ulisse o trasformarsi in rocce (la sirena Partenope dove oggi sorge Napoli, Leucosia a Licosa e Molpe vicino a Palinuro).
La discesa a sud, attraversa le correnti dello stretto di Messina, trasfigurate da Omero con i leggendari mostri marini di Scilla e Cariddi, per sbarcare sull'isola del Sole. "La verde isola Trinacria, dove pasce il gregge del sole" e i compagni di Ulisse perdono la vita per averlo mangiato. Vittime inermi di un destino fatale, quanto sembra esserlo quello toccato a chi naviga oggi il Mediterraneo, in fuga da ogni genere di conflitto e violenza.
La Sicilia dove l'iPhone di Stefano De Luigi inquadra le Mura di tramontana di Trapani. Dove il tour espositivo della sua IDyssey, fa tappa alla Plenum Gallery di Catania, con la curatela di Massimo Siragusa, (fino al 4 marzo 2018) prima di continuare il viaggio.