Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, che è il giorno dell'anno in cui il sole tramonta prima, bizzarramente si festeggia la santa della luce, ovvero Santa Lucia. Questa Santa, che subito dopo San Nicola o santa Klaus che dir si voglia, è la più amata dai bambini, arriva, secondo la tradizione, in groppa a un asinello per portare ai piccoli che hanno fatto i bravi i doni che hanno chiesto nelle loro letterine. Ma chi è santa Lucia e perché si festeggia? Qui di seguito proviamo a raccontarvi un po' di questa tradizione che parte da una giovane ragazza siciliana e arriva fino in Svezia.

  • La storia. Santa Lucia nacque a Siracusa, in Sicilia, nel 283. Apparteneva a una famiglia nobile e agiata ed era una devota cristiana. Dopo un pellegrinaggio a Catania sulla tomba di sant'Agata, Lucia capì che doveva dedicare la sua vita ai poveri. Denunciata come cristiana dal ragazzo che voleva sposarla, Lucia finì a processo e dopo una lunga serie di torture alle quali resistette, venne decapitata. Si narra anche che le furono strappati gli occhi, per questo lei divenne protettrice della vista, ma non ci sono fonti ufficiali che confermano questo dettaglio truculento. L'emblema degli occhi sulla coppa o sul piatto che la accompagnano,è da ricollegarsi, probabilmente, con la devozione popolare che l'ha sempre invocata a protettrice della vista, legando la cosa al suo nome Lucia, da Lux, che vuol dire luce.
  • La tradizione italiana. Da noi, soprattutto nelle città del nord, la tradizione vuole che i bimbi, prima di andare a dormire, lascino in un piattino dei dolcetti e un bicchiere di latte per la santa e qualche carota o mela e un po' d'acqua per l'asinello che la accompagna. Al mattino troveranno i doni che avevano espresso come desiderio in una letterina.
  • La tradizione svedese. Anche in Svezia la festa di Santa Lucia è molto sentita. Qui la figlia maggiore deve indossare una lunga camicia bianca, una cintura rossa e una corona d'alloro. All'alba del 13 dicembre in Svezia tutte le bambine così vestite sfilano per le strade con una candela accesa in mano o una coroncina di candele (meglio elettriche) in testa. Nel frattempo offrono dolcetti e cantano canzoni di Natale.

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  • I dolcetti tipici. I più bizzarri e tipici del nord Europa sono i lussekatter, ovvero le focaccine dolci lievitate arricchite con zafferano e uvetta. In Italia vanno per la maggiore i biscotti di pasta frolla, semplici biscottini di pasta frolla nelle forme più svariate, oppure il torrone, specie in zone come Crema e Cremona. Infine la cuccia, undolce fatto con i chicci di grano cotto insieme a ricotta di pecora, cioccolato e frutta candita. La cuccìa è il dolce siciliano tradizionale per questa festa, perchè la leggenda dice che secoli fa, dopo una lunghissima carestia che affamò la Sicilia, arrivò nel porto di Palermo una nave piena di grano. I palermitani, per non perdere tempo, lo cucinarono così com'era, senza trasformarlo in farina. Era il 13 dicembre e l'arrivo della nave fu visto come un miracolo della santa. Da allora il giorno di santa Lucia non si mangiano pane e pasta, ma la cuccia.
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