Se una mattina ti sei svegliata e il tuo massimo oggetto del desiderio è diventato possedere un Folletto, l'aspirapolvere e non la versione mitologica dell'elfo libero, sappi che non sei sola, siamo tanti, anzi tantissimi (e fate poco gli spiritosi generazione Z perché sì, arriverà anche per voi il momento in cui a un cappotto preferirete un elettrodomestico e forse anche un set di pentole). Basta una ricerca empirica insomma per dire con abbastanza certezza che a sognare il Folletto siamo più o meno i 2/3 che ancora non ce l'hanno (sì, 1 famiglia su 3 già ce l'ha). Più o meno tutti quelli quindi che lo hanno visto in azione a casa di genitori, nonni, zii e via discorrendo o che, peggio ancora, hanno assistito alla dimostrazione della pulizia del materasso, che se non me ne frega del pavimento del cuscino però sì. Insomma, il Folletto non tutti ce l'hanno ma tutti lo vorrebbero e questa è una condizione sufficiente per trasformare un'aspirapolvere in un mito.

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Sono stata alla fabbrica della Folletto e ho capito cosa vuol dire essere (e sapere di essere) i numeri uno. La sicurezza di avere un prodotto che parla da solo. Il privilegio di provare e imparare dai propri errori. L'esclusività di non aver fretta di cambiare. La certezza di avere in mano la chiave del successo, fino a prova contraria.

Sono stata alla fabbrica Vorwerk a Wuppertal e ho capito che il mondo non va tutto alla stessa velocità. Di veloce alla Folletto ci sono i giri del motore e gli ingranaggi dei cervelli che inventano, testano, rifanno e ripartono da capo. Per il resto tutto segue il corso delle cose, niente pressioni della e dalla concorrenza. Quando non esiste al mondo niente che è paragonabile alla qualità del tuo prodotto allora puoi anche arrogarti il diritto di prendere il fiato e andare alla spa mentre tutti provano a scalare l'Everest. Si fa per dire, ovviamente, perché si lavora e si lavora tanto ma non si esce sul mercato se non si ha tra le mani qualcosa di migliore a quanto ci sia già. E questo non è da tutti.

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Sono stata a Wuppertal per capire, e carpire, i segreti del successo di Folletto e ho imparato che internet nel 2018 può essere ancora una possibilità e non solo la possibilità. Se hai un sistema di forza vendita che riesce a piazzare 1400 apparecchi pro capite l'anno, e oltre 30 milioni in 80 anni, non c'è nessuna certezza che la macchina sappia fare meglio dell'uomo, anzi probabilmente hai la certezza contraria. Nessun e-commerce potrà mai avere la forza empatica di prendersi, ops conquistarsi porta a porta il 53% del mercato globale di Vorwerk (ovvero quello che conta il mercato italiano per il gruppo ndr) dimostrando che è proprio quella la chiave vincente di Folletto: la dimostrabilità di un prodotto di cui, anche se non lo sai, hai bisogno.

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La storia di Vorwerk ha radici lontane. 130 anni di attività imprenditoriale votati all'ingegno. È il 1929 quando per far fronte a un'esigenza di magazzino, i grammofoni, che allora erano il cuore del business Vorwerk, non si vendono più ma i loro potenti motori non possono essere buttati, nasce il primo prototipo di scopa elettrica, versatile maneggevole e molto potente, il cui cuore pulsante è proprio il piccolo grande motore di cui sopra. «È un piccolo “kobold”!», un "folletto", esclamò la segretaria dell’ingegnere Engelbert Gorissen al primo sguardo. Tutto il resto è storia. Da allora solo il meglio.

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Tecnologia e macchinari sviluppati dalle più importanti industrie al mondo e adattati alle esigenze di produzione. Un'organizzazione di lavoro improntata sul metodo Toyota, che responsabilizza i dipendenti sugli obiettivi di produzione (2500 apparecchi al giorno) e favorisce la turnazione, rendendo meno alienante il lavoro di catena di montaggio. Produzione h24 7 su 7 con 3 turni. Ordine, pulizia e felicità di essere parte di un progetto d'eccellenza. I 1106 dipendenti dell'azienda di Wuppertal, dove vengono prodotti la stra grande maggioranza dei Folletto e dei Bimby al mondo, si sentono protagonisti di questo successo di famiglia, perché sì, nonostante tutto Vorwerk è ancora un'azienda di famiglia che negli anni è diventata la loro. E lo stesso vale per gli oltre 4000 venditori italiani che fanno 1 milione di dimostrazioni del prodotto all'anno e che si fanno portavoce quotidianamente dei capisaldi su cui si regge il prodotto, che poi sono anche gli effort di vendita. Superiorità (in funzionalità e longevità), soddisfazione delle esigenze, usabilità e maneggevolezza, dimostrabilità e efficienza (energetica e strutturale), orientamento all'igiene e alla pulizia.

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Sono stata alla fabbrica della Folletto e avrei tanto voluto essere una donna degli anni 60, ma con la pulilava per carità, per potermi permettere di dedicarmi della pulizia della casa e conquistarmi così un Folletto sul campo, per meriti e/o con gli occhi dolci. Perché la Vorwerk è l'esempio più unico che raro di un'azienda votata all'innovazione che però non si vergogna di tenere i piedi ben saldi nel passato, nel suo passato, mentre io sono un esempio un po' meno raro di ragazza che vive da sola e senza governanti che per un Folletto farebbe il diavolo a 4 e invece... .