Perdersi nello spazio è facile, anche con l'ultimo modello di astronave super accessoriata, ma la collettiva di fotografi, illustratori e artisti che anima la mostra Lost in space! alla galerie Sakura di Parigi (fino al 22 settembre 2018), sembra decisa a farlo con il mix di stile e ironia pop che caratterizza la galleria aperta nel cuore del Marais nel 2010, reduce dal successo della collettiva dedicata alla vita ordinaria dei supereroi.

I francesi Alex & Thom giocano in casa ma con gli accessori giusti. Coniugando la passione comune per spazio e fashion, con il progetto Women & Space il dinamico duo affronta anche l'ignoto con il rossetto giusto. L'approccio a una tematica così affascinante scandaglia il nostro immaginario più fantascientifico, ma il suo viaggio nello spazio guarda al contemporaneo, strizzando l'occhio al futuro che fa tesoro del passato.

modella spazio, Marcus Glogerpinterest
© ​Marcus Gloger
Sarah nello spazio, Marcus Gloger
Wiktor Franko, astronauta fashion pinterest
© Wiktor Franko
Solaris # 1, Wiktor Franko

Art Kane è stato il primo fotografo a lanciare una donna 'spaziale' nell'universo fashion degli anni sessanta, ma la tradizione continua. In mostra con le cosmonaute super accessoriate di Marcus Gloger, quella sconcertata di Johannes Amm, o quelle perse nella solitudine del quotidiano di Wiktor Franko. In desolante bianco e nero, colore livido e formato Polaroid senza tempo.

Gli astronauta fotografati da Seb Maillard fanno qualcosa di analogo esplorando le macerie del pianeta e il fascino misterioso delle nebulose, mentre Michal Karcz li lascia esplorare paesaggi più sinistri e fuori dal tempo. Quelli in rosa di Daniel Taylor vanno in skate e sono galanti quanto quelli di David Schermann, ma sono più pop nelle manipolazioni fotografiche di Cihan Ünalan, nelle illustrazioni di Justin Mays e la sintonia di colore di Docubyte.

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© ​Daniel Taylor
Daniel Taylor, These are for you darling
astronauta con fioripinterest
© David Schermann
David Schermann, If you fall hard I fall harder

David Eger dota di tuta spaziale anche l'uomo vitruviano, mentre quello di Tim Dodd sogna lo spazio ovunque, tra navicelle in campi di grano e orizzonti giocosi, come il piccolo sognatore di David Zaitz. I paesaggi dove atterra l'equipaggio di Robot Friendly e le astronavi di Marc Trautmann sono decisamente più sinistri, ma tra la La vie en rose di Daniel Taylor e il Big Bang di Ali Gulec c'è ancora speranza per l'immaginazione dell'uomo.

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© Robot Friendly
Robot Friendly, No Signal 4
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© David Zaitz
David Zaitz, The dreamer

Dall'uomo ai robot, dal Goldrake di Travis Durden all'astro boy di Richard Tran, o il dottor Spock di RedApe, al viaggio interstellare non mancano note nostalgiche del nostro immaginario, mentre quelle più ironiche con David Zaitz si concedono lecca-lecca con gli anelli di Saturno, pianeti fioriti e felini accessoriati per volare nello spazio, anche se l'unico esemplare sembra sia stata la gatta Félicette, lasciando le strade di Parigi nel 1962 a bordo del razzo Veronique AGI.

lecc lecca, pianeta, dolci ironiepinterest
© Paul Fuentes
Paul Fuentes, Planet Lolipopo
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© Paul Fuentes
Paul Fuentes, Space Cat