«Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre» Mazzacurati cit. Se per qualcuno è una questione di karma, per (pochi) è un'attitudine e per alcuni è convenienza, la gentilezza, in ogni caso, è la nuova resilienza: tutti ne parlano, molti ci provano, qualcuno ci riesce e, capita, che a uno venga un'idea.

È il caso degli inventori di Chummy, un'app che alla base ha proprio la volontà di mettere in contatto le persone e creare una rete d'aiuto. Passa il favore si potrebbe dire. In un'epoca storica in cui si lavora tanto, spesso lontano dagli affetti e fagocitati da centinaia di impegni in agenda la sensazione di essere soli è spesso molto presente. E così l'occuparsi di faccende anche basiche diventa una fatica, aver finito lo zucchero quando devi portare la torta all'asilo la mattina dopo è un problema (soprattutto se vivi in un posto in cui Amazon Prime non consegna nel giro di un'ora) e abbandonare le piante sul balcone, per cinque giorni di ferie, è un peccato mortale.

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Badal Patel / Unsplash.com

Ti serve un posto aiuto per un mese? Hai bisogno di qualcuno che ti curi il gatto? Sei in difficoltà con un problema in casa? Chiedi a Chummy ed è probabile che qualcuno della community sia disposto a farti la cortesia di aiutarti, semplicemente per il piacere di farlo. Passa il favore, appunto. «Chummy rende possibile ciò che gli altri social network non fanno: aiuta le persone a sviluppare connessioni reali, basate sulla fiducia e sul supporto reciproco all'interno della propria cerchia (geografica e non necessariamente amicale ndr) - si legge sul sito dell'app - L'aiuto reciproco, i cuori gentili e le menti aperte sono i nostri pilastri». Attenzione, niente spilletta da boy scout ma l'impagabile soddisfazione di aver reso meno pesante la giornata di qualcun'altro non te la toglierà nessuno.

La share economy salverà il mondo? Il baratto riprenderà il sopravvento? Domande da massimi sistemi le cui risposte è meglio affidarle a chi ha preparazione e numeri alla mano ma certamente un po' di sano mutuo soccorso è quello che ci vuole e serve in una quotidianità dove l'uno impera, tutti sono più soli e nessuno (nel profondo) vuole esserlo.