Prendete il cassetto delle buone notizie, non troppe ultimamente, legate al nostro Paese e infilateci immediatamente questa: la Corte d'Appello di Cagliari ha, infatti, permesso a due donne, amiche e non compagne, di adottare un bambino. Dalla Milano del sindaco Beppe Sala, sempre molto sul pezzo per quanto riguarda i diritti civili, dove di recente è stato per la prima volta registrato all'anagrafe un bambino con due mamme (ciao Manfredi!), alla Sardegna, dove una donna del posto e una signora senegalese hanno potuto diventare mamma e mamma di un ragazzino di 11 anni. E se la prima è stata, dal 2016 a oggi, fondamentale nel percorso di crescita del bambino, la seconda, e qui la storia diventa tanto più dolce, è la sua madre biologica.

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Quello, dunque, che era stato negato dal Tribunale dei Minori, è stato, oggi, concesso in Appello, sulla spinta delle motivazioni raccolte nella relazione dei servizi sociali del comune dove le due donne e il bambino abitano, e che racconta come da anni la donna sarda si sia comportata come una sorella verso la donna senegalese, che ha partorito il suo bambino in Italia e, senza l'amica della provincia di Cagliari, non sarebbe riuscita a tirare su il piccolo e a tornare spesso in Senegal dove ha altri figli. Un piccolo, ma nemmeno così tanto, passo, che si somma ad altri che iniziano a muoversi su e giù per l'Italia, verso quell'abbraccio, da tanti di noi agognato e da altrettanti osteggiato, verso qualunque forma di famiglia si desideri chiamare tale. Basta che di base ci sia l'amore.