C'è una vicenda di cui si sta parecchio dibattendo in questi giorni che rende alla perfezione un concetto semplice quanto sottovalutato: l'Italia è un Paese prevalentemente maschilista. Ma, e qui sta il fattore "sottovalutazione", ci sono tantissimi livelli e tantissime forme diverse attraverso le quali la presunta superiorità dell'uomo sulla donna si manifesta. A me, per farvi un esempio concreto (causa peraltro di innumerevoli attacchi di orticaria), capita di fare la dj insieme ad altri colleghi maschi, e tutte le volte (non l'80%, non il 90% delle volte, ma il cento per cento delle volte) che andiamo in un posto nuovo, il gestore nemmeno mi considera, e si rivolge solo ai ragazzi, dando per scontato che io sia la fidanzata o un'amica, e non una in grado di usare una consolle. Ecco, questo piccolo fastidio è specchio di una mentalità data per accettabile, che vuole che certe cose siano per maschi e non per femmine. Come fare la dj, come fare l'autista o, per tornare all'attualità, come occuparsi in modo competente di economia e politica. E qui arriviamo al fattaccio, ovvero l'articolo uscito sulla Gazzetta di Lucca dove, per descrivere una professionista del settore come Mariangela Pira, autrice di saggi di economia e giornalista di Sky TG24 si è usato un tono e un linguaggio rubato alle cronache di costume degli anni 50.

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In questo tweet la scrittrice Michela Murgia ha sottolineato le parti che più provocano raccapriccio, ma vediamo di analizzare anche quelle che sono state ingiustamente trascurate e che invece regalano emozioni forti. In particolare quel "vestito leggero che annuncia un'estate birichina" mi pare possa essere lo zenit di un racconto dalle tinte tragicomiche. Così come di grande interesse antropologico è, parimenti, lo stupore dell'autrice dell'articolo prima per la "dizione perfetta" da parte di una professionista sarda, poi per la naturalezza con cui la stessa professionista "disquisisce" di economia. Robe mai viste, vero? Dizione e conoscenza della materia, quando, come dice la giornalista della Gazzetta di Lucca, tutta quella "bellezza da modella" nella vita potrebbe già da sola bastare. Insomma, come dicevamo, un guazzabuglio piuttosto imbarazzante di maschilismo e paternalismo che manco sessant'anni fa, eppure c'è un eppure, perché le diretta interessata, ovvero Mariangela Pira, non s'è sentita affatto sminuita, anzi: ha ringraziato. E non era ironica, era realmente lieta di essere stata così descritta.

Ed è qui, dunque, che tutta la faccenda si accartoccia, diventando ancora più no sense. Perché se a Pira, autrice di un saggio sui perché che stanno dietro alla forza economica della Cina, sta bene essere raccontata come una dalla pelle ambrata e il vestito sgarzolino, allora io che cosa mi sto arrabbiando a fare?