Calendario Pirelli 2016, niente modelle, solo donne di successo
Immortalate dalla fotografa Annie Leibovitz 13 donne che hanno ottenuto la fama internazionale (come Serena Williams e Patti Smith)
Una svolta epocale, un nuovo modo di interpretare l'universo femminile e celebrare il potere, il carattere e la determinazione delle donne nella vita e nella carriera, attraverso la lente della verità, senza artifici. La nuova anima della 43esima edizione del calendario Pirelli viene affidata ad Annie Leibovitz, che ha realizzato gli scatti lo scorso luglio in uno studio di New York.
Non è la prima volta che la fotografa collabora con Pirelli: The Cal del 2000 porta la sua firma, fu lei a immortalare le danzatrici del corpo di ballo del coreografo Mark Morris. Ma quest'ultima edizione – presentata il 30 novembre a Londra – è del tutto rivoluzionaria rispetto al passato. Se non sono una novità gli scatti in bianco e nero, come l'assenza di nudo (Peter Lindbergh nel 2002, Patrick Demarchelier nel 2008 e Steve McCurry nel 2013), certo è che il calendario 2016 ha tutto un altro senso rispetto al passato: è decisamente più impegnato.
«Il Calendario del 2000 è stato un esercizio nella fotografia del nudo. Si trattava di un concetto semplice – spiega Annie Leibovitz – Nel 2016 abbiamo fatto qualcosa di completamente diverso, ma allo stesso tempo semplice. È il classico set di ritratti in bianco e nero scattati in studio». «Quando Pirelli mi ha contattato, mi hanno detto che desideravano intraprendere un percorso diverso rispetto al passato. – prosegue – Hanno suggerito l'idea di fotografare donne che in qualche modo si sono distinte. Ci siamo trovati d'accordo e l'obiettivo successivo è stato quello di essere molto diretta. Volevo che le fotografie mostrassero le donne esattamente come sono, senza artifici».
Annie non chiama all'appello le top model internazionali o le bellezze angeliche e perfette, ma tredici donne che hanno raggiunto la fama internazionale grazie al successo ottenuto nella vita professionale, sociale, culturale, sportiva e artistica. Come l'attrice Yao Chen, prima ambasciatrice cinese dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR); la top model russa Natalia Vodianova, fondatrice dell'organizzazione filantropica Naked Heart Russia; la produttrice Kathleen Kennedy, presidente di Lucasfilm e tra le figure più rilevanti di Hollywood.
E poi la collezionista d'arte e mecenate Agnes Gund (ritratta con la nipote Sadie Rain Hope-Gund), presidente emerita del MoMA; la tennista Serena Williams, numero uno del mondo; l'opinionista, critica e scrittrice Fran Lebowitz; la presidente di Ariel Investments Mellody Hobson, impegnata in progetti filantropici a Chicago; la regista Ava DuVernay, nota per aver diretto, tra gli altri, il film candidato all'Oscar 2015 Selma – La Strada per la Libertà; la blogger Tavi Gevinson, fondatrice del blog Style Rookie e del magazine online Rookie; l'artista iraniana di arte visiva Shirin Neshat; l'artista, musicista e performer Yoko Ono; la cantante Patti Smith, tra le più grandi protagoniste della musica rock; l'attrice e comica Amy Schumer. «Sono una grande ammiratrice delle attrici comiche. – ha concluso Annie – Il ritratto di Amy Schumer ha aggiunto un po' di umorismo. È come se non avesse ricevuto la nota in cui le si diceva che poteva non spogliarsi».
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