Anche se è italiana, ha scalato le classifiche americane e inglesi. È una donna, ma si è imposta in un mondo, come quello metal, dominato da soli uomini. Ha la fama di sacerdotessa delle tenebre eppure, dal 20 marzo, debutta su Rai Due come nuova giurata di The Voice of Italy: la carriera di Cristina Scabbia, voce della band metal Lacuna Coil, sembra un'iperbole di paradossi divenuti realtà. Con lei, dietro al bancone, siedono il confermato J-Ax e le new entry Francesco Renga e Al Bano.

L'universo dei talent non è quanto di più lontano esista dal mondo metal?

In realtà a The Voice si parla di vocalità, prima ancora che di talento. Inoltre, persino all'epoca, quando per proporsi si inviavano i demo alle case discografiche, dovevi fare i conti con una giuria silente, che avrebbe valutato il tuo potenziale. Un talent non definisce la carriera ma è una buona base per crescere.

Ammetterà però che l'accoppiata con Al Bano è quanto meno singolare…

Sulle prime anch'io avevo un po' di timore, invece ci siamo trovati subito: a unirci è stato soprattutto il comune amore per la campagna. Entrambi siamo molto legati alla nostra terra d'origine. Questo ha creato un feeling immediato. Inoltre Al Bano è un uomo molto spiritoso, che sa stare allo scherzo. Mi sento così in sintonia con lui che, in puntata, spesso mi lancio in vere e proprie dichiarazioni d'amore per Al Bano!

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Che giudice sarà?

Molto selettiva e sincera nei giudizi. Spero di trovare qualcuno che canti in inglese, perché ho tanti consigli da dare sulla pronuncia. Di certo, però, non costruirò un personaggio posticcio addosso ai concorrenti. Il mio obiettivo è, semmai, aiutare a far emergere l'identità dei cantanti.

Sarà insomma una sorta di Manuel Agnelli in gonnella?

Magari! Molti mi accostano a lui e trovo che sia un gran complimento.

I fan di Agnelli non avevano preso bene la scelta del cantante di partecipare a X Factor. I suoi sono stati più clementi?

C'è chi l'ha vissuto come un tradimento: temono che questa esperienza mi possa cambiare. Non succederà: sono convinta che sia la persona, non il contesto, a fare la differenza. Quindi vado avanti per la mia strada. Alla fine del programma, sarò sempre Cristina Scabbia.

Questo talent sarà anche un'occasione per sfatare alcuni stereotipi legati al metal?

Lo spero: in particolare vorrei dimostrare che non siamo tutti brutti e cattivi. Se all'estero il metal viene considerato un genere come tanti altri, da noi non è così: si è subito associati al ribelle a tutti i costi, dai comportamenti inaccettabili.