Prima vennero le lacrime, trattenute a stento, in ottobre, alla premiere newyorkese di The Parisian woman (la piece teatrale in cui recita a Broadway fino all'11 marzo 2018), quando le chiesero di commentare lo scandalo delle molestie sessuali a Hollywood. Poi è montata la vendetta: auguri di ogni male a Harvey Weinstein sui social. E adesso Uma Thurman ha parlato davvero, raccontando alla giornalista del New York Times Maureen Dowd tutto quello che si teneva dentro da 25 anni.

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Uma Thurman, 47 anni.

Il dolore che ha accompagnato gli anni dei suoi film più famosi, Pulp fiction (1994), Kill Bill 1 e 2 (2003 e 2004), tutti prodotti dalla Miramax di Weinstein, il tycoon travolto dallo scandalo, che ora è in terapia in Arizona. «I sentimenti complicati che provo per Harvey dipendono da quello che è successo alle altre dopo di me», ha cercato di spiegare. «Io sono la ragione per cui una ragazza poteva pensare di entrare nella sua stanza da sola, come avevo fatto io, sicura che non le sarebbe successo nulla di illegale». Invece, dopo Pulp fiction, mentre discutevano su una sceneggiatura nella sua stanza d'albergo a Parigi, lui improvvisamente comparve in accappatoio e pretese di essere seguito da lei, completamente vestita, nel bagno turco. Finché l'attrice, infastidita, si allontanò.

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Kill Bill
Uma Thurman in una scena di Kill Bill. Volume 1.

Ma il peggio venne nel 1994, all'Hotel Savoy di Londra, quando di nuovo Weinstein la chiamò in camera e poi la sbattè sul letto e cercò di spogliarsi (senza riuscire a violentarla). E poi scuse imbarazzate, mazzi di rose gialle, blandizie e minacce di rovinarle la carriera. E un rancore sordo, mai sopito, che coinvolse anche Quentin Tarantino, legatissimo a Weinstein, regista e produttore per cui Uma è stata musa e con cui ha avuto anche una relazione. Tarantino, racconta Uma, arrivò a mettere a rischio la sua vita, dopo che lei gli aveva confidato gli "incidenti" con Weinstein, costringendola a guidare un'auto che si schiantava contro una palma, senza controfigura, sul set di Kill Bill 2. Weinstein ha ammesso un "passo falso" al Savoy di Londra, ma negato l'aggressione; sia lui che Tarantino hanno minacciato azioni legali. Reese Witherspoon, Asia Argento, Evan Rachel Wood e molte altre artiste hanno ringraziato Uma Thurman per la sua confessione. E lei intanto, fiera come una leonessa, continua a recitare a teatro a New York, con uno strepitoso successo di critica e pubblico.

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Uma Thurman con il regista Quentin Tarantino nel 2004.

La sua piece, The Parisian woman, ha un taglio femminista; non c'è da stupirsene, di questi tempi.

È una storia di intrighi a opera di una donna affascinante e intelligentissima, che gestisce le trame del potere nella Washington del presidente Trump, giostrandosi tra marito e amanti. Una storia abbastanza rivoluzionaria.

Un ruolo anche forte, per una donna.

Sì, è un personaggio importante: non capita ogni giorno a Hollywood che a un'attrice di una certa età sia offerta una parte del genere. Mi piace molto confrontarmi con ruoli ironici, perfino comici, ma che hanno un certo spessore.

Stavolta è lei, invece che un uomo, ad avere sul palco il ruolo della libertina.

Sa quanto mi sono divertita? Vorrei essere davvero come quella donna, lo dico senza paura. Sono molto arrabbiata per quello che è successo a Hollywood. Si dovrebbe sempre avere il coraggio di parlare, ma bisogna fare i conti con l'ansia, con l'insicurezza, con il timore di dire cose sbagliate e di non essere capita dagli altri.

Chi è Uma Thurman oggi?

Prima di tutto una mamma che vuole che i suoi figli siano felici, stabili e sicuri. Penso soprattutto alle mie figlie (sotto, un post su Instagram con

Dublin Birthday for Maya, the best ever! Master chef at Taste at Rustic 🍴

Un post condiviso da Uma Thurman (@ithurman) in data: Lug 8, 2017 at 7:56 PDT

" data-tracking-id="recirc-text-link">la figlia Maya, ndr): non voglio che facciano mai brutte esperienze, spero che il loro sia un mondo migliore.

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