Il portamento è un po' rigido, come se il corpo fosse impegnato nel mantenere il controllo della situazione. Ma la sua bellezza è tutt'altro che algida: Anna Valle ha lo sguardo limpido e penetrante, il sorriso ampio e un volto che (cosa rara nel mondo dello spettacolo) sembra non conoscere il segno del bisturi. Non stupisce dunque se Rai Uno l'abbia voluta prima come volto di punta delle proprie fiction (l'ultimo successo è Sorelle con Ana Caterina Morariu) e poi come padrona di casa nella seconda stagione del talent show Prodigi, in onda sabato 18 novembre 2017 alle 21.15 su Rai Uno, in collaborazione con Unicef. Anna Valle ha infatti un carisma rassicurante, rafforzato da uno stile di vita refrattario al gossip: sul suo matrimonio con Ulisse Lendaro, sposato nel 2008, non sono mai uscite spietate indiscrezioni dell'ultima ora. Così come sui suoi due figli: Ginevra, di nove anni, e Leonardo di quattro. Perché Anna Valle, appunto, è una donna vera, di quelle che lavorano sodo, amano con passione e proteggono il proprio nido.

E così si cimenta con la conduzione…

In realtà non è mai stata, e non è tuttora, una mia velleità artistica: ho accettato solo perché si trattava di Unicef.

La puntata è stata registrata alcuni giorni fa: com'è andata?

Il fatto che fossimo su un palco, davanti a un pubblico, mi ha messo a mio agio: l'atmosfera mi ricordava il teatro. Inoltre sentivo di avere il mio paracadute personale: Flavio Insinna! Quando conduci, molto è lasciato all'improvvisazione mentre io sono abituata a studiare, per settimane e settimane, il copione. Sapere di avere al mio fianco Insinna, in grado di colmare possibili vuoti, è stato dunque rassicurante!

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Il 30 novembre 2017 torna al cinema nel film L'età imperfetta, diretta da suo marito. Mancava dalle sale da nove anni. Una scelta di campo?

Non è che non volessi fare più cinema: un attore è un attore. Forse, in questi nove anni, non ho ricevuto proposte che mi convincessero fino in fondo o, quando arrivavano, io ero impegnata con la fiction. I set televisivi possono protrarsi anche per sei mesi e diventa pertanto difficile incastrare tutto.

I vostri figli sono ancora piccoli eppure, con questo film, sia lei che suo marito vi siete cimentati con il tema dell'adolescenza: è un modo per esorcizzazione quello che vi attenderà tra qualche anno?

Non le nego che l'adolescenza dei miei figli mi preoccupa già molto… In particolare, trovo che i social network siano una realtà incontrollabile ma soprattutto finta: è un mondo che può regalare soddisfazioni o delusioni, ma si tratta sempre e comunque di esperienze irreali. Spero di saper trasmettere buoni valori ai mie figli e di stimolare, in loro, una propria forza personale. Quanto al film, abbiamo voluto raccontare l'età imperfetta dell'adolescenza senza scivolare in cliché, ma offrendo un punto di vista reale.

Aver unito vita privata e carriera, lasciandosi dirigere da suo marito, non è stato un azzardo dal punto di vista relazionale?

Se fai un mestiere come il mio, i personaggi ti seguono anche a casa: è inevitabile senza contare che più vivi il ruolo che devi interpretare, e più questo risulterà credibile sullo schermo. Quello semmai che faccio, e che ho continuato a fare anche durante questo film, è tenere il gossip fuori dalle mura di casa mia. Quanto al rapporto con mio marito, all'inizio è stato strano essere diretta da lui che, peraltro, esordisce alla regia con L'età imperfetta. Sulle prime, Ulisse era restio a darmi indicazioni perché sapeva che avevo una lunga esperienza di set. Tuttavia ho insistito perché lo facesse: volevo che fosse lui a dirmi quale strada prendere perché è il regista ad avere una visione di insieme del film.

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Anna Valle con il marito alla presentazione di L\'età imperfetta

Oltre che per i numerosi successi da attrice, lei è famosa anche per la sua corona di Miss Italia. A 42 anni, come vive la bellezza e il tempo che passa?

Come tutte le donne ho i miei momenti no: ci sono mattine in cui ti guardi allo specchio e pensi di avere dormito decisamente male... Tuttavia sono serena perché mi sento amata. Ho capito che si può vivere con serenità la propria immagine se ci si sente voluti bene (dal proprio uomo, dalla famiglia, dagli amici) e se ci si sente realizzate a livello personale. Credo che sia questa la chiave: essere donne amate.

Molte sue colleghe hanno denunciato abusi e molestie. Nella sua carriera si è trovata anche lei in situazioni spiacevoli?

No, per fortuna. Ho sempre cercato di recarmi a provini e incontri senza trovarmi in situazioni equivoche. Purtroppo, come abbiamo letto, per altre colleghe questa precauzione non è stata sufficiente… Credo sia giusto che tutto il marcio venga a galla e che le vittime denuncino le violenze. Mi fa solo un po' paura la dimensione che sta prendendo, in tutto il mondo, questa polemica. A volte dall'accusa di molestie si passa a quella di aggressione. Credo che sia necessario valutare, caso per caso, quello che realmente è successo per dare il giusto peso alle cose: grande, quando è grande, piccolo se è piccolo.

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