Fuori un family man irreprensibile e affettuoso, dentro un intellettuale irrequieto, con qualche  ansia di riscatto e un'incipiente crisi di mezz'età che lo espone, nel più tipico del cliché, a tentazioni extraconiugali. Al netto delle succitate tentazioni, Dominic West, 46 anni, inglese,  può ben dire di avere più di un punto di contatto con Noah, il marito fedifrago che interpreta nell'attesissima serie The affair. Una relazione pericolosa, in onda su Sky Atlantic: nella vita ha una bella moglie aristocratica (quella di Noah viene da una famiglia abbiente e prestigiosa), è anche lui padre di quattro figli (cinque, con Martha, avuta da una relazione precedente), vanta studi a Eton e una gavetta di pièce teatrali e piccoli personaggi al cinema e in tv (unico ruolo da protagonista: il detective McNulty di The wire).

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Dominic West/Noah, amante clandestino con Ruth Wilson in The affair.

La vera fama arriva dopo i quarant'anni, con la serie  ideata da Sarah Treem e Hagai Levi (già autori di In treatment) e, allo scorso Festival di Cannes, col ruolo dello speculatore finanziario di Money monster di Jodie Foster. Ora la sua faccia da seduttore impunito è impressa a fuoco nelle retine di tutte le fan della serie; anche perché Dominic incarna uno dei nostri peggiori fantasmi: il quarantenne in crisi di identità che perde la testa per una trentenne. Nel cast con lui, insieme a Ruth Wilson nei panni di Alison, l'amante che distrae Noah dagli impegni familiari, ci sono Joshua Jackson e Maura Tierney, i "traditi".

Dove è ambientato The affair

Negli East Hamptons, a Long Island, dove i ricchi newyorkesi trascorrono weekend e vacanze. Lo sfondo ideale per trasmettere il senso di libertà e trasgressione di una vacanza, ma anche la sua precarietà. Difficile immaginare una vita vera da quelle parti, piuttosto una digressione momentanea. Chi rimarrà incollato allo schermo saprà.

Solo fino a 20 anni fa, una donna coinvolta in una relazione extraconiugale era sempre la colpevole, l'uomo l'eroe. Secondo lei cos'è cambiato?

Credo che le donne siano sempre state migliori di noi maschi. Forse, proprio per questo motivo, sono state sottomesse per secoli. Viviamo un periodo storicamente difficile, le donne si sono finalmente meritate posizioni di potere da cui aiutano il mondo a diventare un posto migliore. La nostra società vive di contraddizioni, non è una foto in bianco e nero, a volte siamo angeli, altre diavoli, dipende dai punti di vista. Capita a tutti di tradire o di essere traditi. Non esiste una verità assoluta. Ci sono sempre almeno due lati in ogni storia.

Perché spesso le coppie sopportano di continuare a vivere in una relazione amorosa disfunzionale? 

Credo che ogni storia sia diversa, ognuno porta in una relazione i postumi di legami con altre persone. Molte dinamiche sono sbagliate sin dall'inizio, ma le sopportiamo per il bene dei figli, dei genitori, degli amici. Penso che tutte le relazioni amorose siano per certi versi disfunzionali, funzionali per altri. Dipende dai punti di vista. In The affair io e Alison abbiamo ricordi diversi sugli stessi fatti, non significa che uno abbia più ragione dell'altro.

Nella serie è coinvolto in molte scene di sesso. Come ve la siete cavata lei e la sua partner sul set?

Mica semplice, io e Ruth litighiamo sempre per chi deve stare sopra! Se perdo, cerco di non pensarci, pratico yoga bikram per evitare di fare brutte figure.

Guarda la serie con sua moglie? 

No, non potrei mai. Lei ha deciso di non vederla, non so se mai lo farà. Per me sarebbe troppo imbarazzante. Non ho più i miei genitori, ma ho cinque sorelle e un fratello che, dopo aver sentito i commenti degli amici sulla mia performance, hanno anche loro deciso di non vederla. Che le devo dire, sono cresciuto in una famiglia molto cattolica, l'infedeltà è un peccato imperdonabile.

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Dominic West, padre di famiglia con la moglie (Maura Tierney) e i figli nella finzione della serie The affair.

Dopo aver interpretato un personaggio per un determinato periodo di tempo, le capita mai di assimilare dei tratti della sua personalità? 

Aiuto! Non mi è mai successo e spero che mai mi succeda. I tempi delle relazioni mordi-e-fuggi per me sono finiti. Sono felicemente sposato, amo mia moglie e la mia famiglia sopra ogni altra cosa. Non vorrei mai ritrovarmi nei panni di Noah.

Come ha conosciuto sua moglie Catherine? 

Al Trinity College di Dublino. Siamo stati insieme per un periodo, poi lei mi ha mollato per sposarsi con un altro. Suo padre era Desmond FitzGerald, il 29esimo cavaliere di Glin, viveva in uno dei castelli più belli e rinomati dell'Irlanda. Poi la sua relazione non ha funzionato e ci siamo ritrovati. Io nel frattempo avevo avuto una figlia (con l'aristocratica Polly Astor, che ha lasciato quando la bimba aveva tre anni, ndr). E Catherine in quegli anni aveva ereditato il castello, dove mi invitò per un weekend. Da allora non ci siamo più lasciati.

Nel 2013, ha percorso 335 km per raggiungere il Polo Sud a favore di Walking with the wounded, una causa per la riabilitazione di militari feriti. 

È stata un'esperienza incredibile. Ho conosciuto persone eccezionali, che hanno combattutto eroicamente per tutti noi. C'era anche il principe Harry, un uomo che stima molto i militari e che è stato fondamentale per sollevare il nostro morale quando le condizioni climatiche erano durissime. Il freddo polare è estenuante. Non ho mai conosciuto nessuno come Harry, in grado di improvvisare una latrina funzionante per decine di persone nel mezzo del nulla. Pazzesco.

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Dominic West con la moglie Catherine.

Chi è l'attore più interessante con cui ha avuto occasione di lavorare? 

Direi Anthony Hopkins, da sempre il mio eroe. Insieme abbiamo girato Surviving Picasso, nel Sud della Francia. Una sera mi ha consigliato di smettere di fare teatro: «Troppa fatica, troppe tragedie», diceva. Gli ho spiegato che avevo cominciato proprio grazie a lui, vedendolo interpretare re Lear e Marco Antonio. «I miei ruoli peggiori», mi ha risposto. «Ogni sera speravo di conquistare il pubblico, ma una vocina nella mia testa mi chiedeva costantemente se questi ruoli importanti contribuissero davvero a rendermi l'attore più bravo del mondo». Purtoppo ho dovuto dargli ragione, vuoi sempre accontentare tutti: registi, famiglia, amici, e non ti rendi conto che i tuoi nemici sono asserragliati proprio dentro al tuo cervello.

C'è un ruolo che vorrebbe intrepretare? 

Tutti noi attori inglesi desideriamo spasmodicamente essere James... James Bond. Certo, sarei uno 007 stagionato, ma in fondo niente male. È d'accordo?