«Congratulazioni per la seconda gravidanza». Blake Lively mi risponde con un sorriso. L'ultima volta che ci siamo visti aveva da poco partorito la figlia James. Mi aveva confidato di volere una famiglia numerosa, sperava di restare di nuovo incinta il prima possibile. Detto fatto. E ora, sensuale e statuaria anche in gravidanza senza rinunciare a mini-dress e tacchi, tanto da aver sedotto Cannes, dove è sbarcata per presentare Café society di Woody Allen (al cinema dal 29 settembre 2016), è pronta a riconquistare i fan con Paradise beach. Dentro l'incubo, storia di una surfista intrappolata in mare, perché un pericoloso squalo le impedisce di ritornare in spiaggia (nelle sale dal 25 agosto 2016).

Nel film Nancy deve aguzzare l'ingegno per sopravvivere. lei che farebbe al suo posto?

Non so come mi comporterei in una situazione del genere, so che farei di tutto per tornare a casa dalla mia famiglia. Ma il fatto che Nancy, attaccata e azzannata, possiede una conoscenza scientifica del proprio corpo le torna utile, soprattutto quando deve lottare contro lo squalo. Non sono mai andata all'università ma se dovessi, di sicuro studierei medicina.

Blake Lively: intervista sull'ultimo filmpinterest
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Blake Lively, 28 anni, è in attesa del secondo figlio.

Perchè ha scelto questo personaggio?

Ho sempre desiderato interpretare un ruolo come quello di Tom Hanks in Cast away, solo davanti all'obiettivo il 99 per cento del tempo. Per un attore è il confronto più difficile, fisicamente estenuante, mentalmente intenso. Ma è quando ho paura di un ruolo che questo diventa una sfida; a quel punto devo farlo a tutti i costi. E poi mi sono sentita in dovere di continuare una tradizione di famiglia, visto che Ryan (Reynolds, suo marito, ndr) ha girato Buried. Sepolto, per tutto il film da solo, in una bara sottoterra.

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L\'attrice con il marito Ryan Raynolds, 39 anni.

Come erano le sue giornate sul set?

Sempre in acqua. Passavo 12 ore a mollo. Non facevamo mai la pausa pranzo perché il regista voleva sfruttare tutta la luce possibile. Quando avevamo un piccolo break, qualcuno mi portava acqua e cibo nuotando dalla riva, ho passato ore da sola su quella roccia, che fa l'altro, prima del film, non esisteva: è stata trasportata in acqua a 200 metri dalla spiaggia appositamente per il film. È stato molto impegnativo, mi sorprende che non mi siano cresciute le branchie.

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Una scena del film Paradise beach. Dentro l\'incubo.

Prima del film era una brava nuotatrice?

Nella norma, direi, avevo fatto un corso di nuoto per All I see is you, diretto da Mark Forster, dove avevo imparato a pagaiare sulla tavola da surf, tutto qui. Ogni giorno combattevo contro queste onde, dentro, fuori, sopra e sotto, alcuni shot erano molto lunghi e quindi dovevo mantenere un'energia costante, nonostante fossi esausta. Mi sono venuti muscoli nei posti più strani, mai visti prima. Prima di questo film era una pessima sommozzatrice, adesso voglio portare Ryan al Barracuda point in Malesia mi hanno detto che è stupendo. 

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Sempre attenta alla moda, Blake Lively è un\'icona fashion anche per lo stile premaman.

È anche una surfista?

Sì, mi ha insegnato mio cognato, Bart Johnson, bravo e molto paziente. Ho surfato anche con il mitico Rob Machado, uno dei più bravi al mondo. Mi ha fatto salire sulla sua tavola e abbiamo cavalcato le onde in tandem. 

Fa la modesta, ma è una vera sportiva.

Sì, ho sempre fatto sport, sono anche stata cheerleader. Anche Ryan ama le attività all'aria aperta: facciamo campeggio e orientamento nei boschi canadesi, cuciniamo all'aperto, lui prepara il fuoco e io il resto. I piatti li laviamo insieme. 

Da chi ha imparato a cucinare?

Da mia mamma Elaine. Fa le torte più buone del mondo. Per lei è importante celebrare occasioni particolari con del buon cibo, sedersi a tavola tutti insieme. 

C'è qualcosa che faceva con sua madre che vorrebbe fare con sua figlia?

Una volta all'anno mi faceva bigiare la scuola per portarmi a Disneyland. Diceva che avremmo fatto una lezione all'aperto. Erano giornate di pura gioia, dove imparavo moltissimo, anche se non credo che i miei insegnanti la pensassero allo stesso modo.