Nella sua versione più nazionalpopolare di sempre (e pure un po' noiosa), con il pacchetto completo della diretta Rai in prima serata e la conduzione di Carlo Conti, la premiazione dei David di Donatello 2018, gli Oscar del cinema nostrano, giunti alla 62esima edizione, parlano sostanzialmente napoletano.
È ambientato a Napoli infatti il musical sulla camorra diretto dai fratelli Manetti, Ammore e malavita, che ha portato a casa il premio per il miglior film, per la miglior attrice non protagonista a Claudia Gerini e i due riconoscimenti musicali, colonna sonora e canzone (Bang Bang) a Pivio e Aldo De Scalzi. Si svolge a Napoli anche La tenerezza di Gianni Amelio, che s'è aggiudicato il premio per il miglior attore protagonista, l'immenso Renato Carpentieri, che ha scippato la statuetta al gettonatissimo Nicola Nocella (ma è un senior anche il miglior attore non protagonista, Giuliano Montaldo per Tutto quello che vuoi). E, ancora, racconta una Napoli distopica e in rovina pure Gatta Cenerentola, la prima pellicola d'animazione a entrare nella cinquina per il miglior film, che ha vinto il premio per i produttori e per gli effetti digitali. Un successo per l'officina di giovani talenti, tutti partenopei, della Mad Entertainment, che ha già realizzato il bellissimo L'arte della felicità. Premiato poi anche Napoli velata, di Ferzan Ozpetek, per fotografia e scenografia.
È stata indubbiamente anche l'edizione delle donne, protagoniste su un palco battezzato da un monologo di Paola Cortellesi (a cui si sono poi aggiunte le colleghe) sull'uso sessista del linguaggio; ma prima ancora al Quirinale, dove il presidente Mattarella ha accolto la lettera delle lavoratrici del cinema riunite in Dissenso Comune contro le molestie. E, nel suo discorso, ha denunciato «la distorta concezione nei confronti delle donne, presente in tanti ambiti della società», che «è insopportabile per le persone libere». Una ventata di novità che si è sentita anche nel discorso della nuova direttora, per la prima volta una donna, Piera De Tassis, che ha auspicato «una serie di iniziative concrete, a partire da un codice etico che regoli i comportamenti negli spazi di lavoro, parità di salario e parità di incarico per tutte le lavoratrici dipendenti e, importantissimo, educazione al rispetto di genere e delle diversità sin dalle scuole dell'infanzia».
Anche Steven Spielberg, che ha ricevuto dalle mani di una matronale Monica Bellucci il David alla carriera, ha ricordato, in un generoso e commosso discorso sul cinema italiano, che Lina Wertmüller è stata, nel 1977, la prima donna candidata all'Oscar.
E se Anselma Dell'Olio, vincitrice del David per il suo documentario La lucida follia di Marco Ferreri, ha urlato dal palco «la regia è femmina», questo non ha però portato bene a Susanna Nicchiarelli, l'unica regista donna in corsa per il miglior film (il suo Nico resta il più bello per noi, sicuramente il più europeo), che si è dovuta accontentare del premio alla miglior sceneggiatura e di altri premi tecnici. Ci consola sapere che il premio alla regia è stato vinto dal giovane e bravissimo Jonas Carpignano per A Ciambra. Così come quello, per la miglior sceneggiatura non originale, andato a Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, per la fiaba macabra e poetica di Sicilian ghost story, che hanno dedicato al piccolo Giuseppe Di Matteo, sequestrato e ucciso dalla mafia.
Un vago sapore hollywoodiano ce lo ha regalato anche Diane Keaton, premio speciale insieme a Stefania Sandrelli, di sicuro il look più eccentrico e cool della serata, con la sua bombetta e la gonna a palloncino, che però, ringraziando Woody Allen per il contributo generoso alla sua carriera di attrice, ha trovato la platea dei David piuttosto tiepida e imbarazzata.
Non fossero bastate le spillette di Dissenso comune (la versione italiana del movimento #metoo) disegnate da Alba Rohrwacher, ben appuntate sui petti di maschi e femmine presenti, a veicolare la grinta con cui le lavoratrici del cinema vogliono riprendersi la scena, diranno pur qualcosa, tra le righe, gli outfit maschili scelti da molte di loro, a partire dalla direttora Piera De Tassis, fino a Jasmine Trinca (con una curiosa sorpresa sulla schiena), passando per Anselma Dell'Olio.
In outfit nero, sobrie, ma elegantissime, anche Micaela Ramazzotti e Paola Cortellesi, entrambe in long dress con scollature vertiginose. Un po' da mal di mare, invece, i riverberi e le marezzature di molte altre signore presenti, da Valeria Golino a Sonia Bergamasco. Un sincero apprezzamento al coraggio di Giulia Elettra Gorietti incinta in ciclamino, più audace della Nicchiarelli, che ha optato per il blu oltremare.
Ed eccoli tutti i vincitori dei David di Donatello 2018:
MIGLIOR FILM:
A Ciambra di Jonas Carpignano
Ammore e malavita dei Manetti Bros
Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone
La tenerezza di Gianni Amelio
Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli.
MIGLIOR REGIA
Jonas Carpignano (A Ciambra)
Manetti Bros (Ammore e malavita)
Gianni Amelio (La tenerezza)
Ferzan Ozpetek (Napoli velata)
Paolo Genovese (The place)
MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
Cosimo Gomez (Brutti e cattivi)
Roberto De Paolis (Cuori puri)
Andrea Magnani (Easy. Un viaggio facile facile)
Andrea De Sica (I figli della notte)
Donato Carrisi (La ragazza nella nebbia)
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
A Ciambra (Jonas Carpignano)
Ammore e malavita (Manetti Bros., Michelangelo La Neve)
La ragazza nella nebbia (Donato Carrisi)
Nico, 1988 (Susanna Nicchiarelli)
Tutto quello che vuoi (Francesco Bruni)
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
La guerra dei cafoni (Barbara Alberti, Davide Barletti, Lorenzo Conte, Carlo D'Amicis)
La tenerezza (Gianni Amelio, Alberto Taraglio)
Sicilian ghost story (Fabio Grassadonia, Antonio Piazza)
The place (Paolo Genovese, Isabella Aguilar)
Una questione privata (Paolo e Vittorio Taviani)
MIGLIOR PRODUTTORE
A Ciambra: (Stayblack Productions, Jon Coplon, Paolo Carpignano, con Rai Cinema)
Ammore e malavita (Carlo Macchitella e Manetti Bros. con Rai Cinema)
Gatta Cenerentola (Luciano Stella e Maria Carolina Terzi per Mad Entertainment, con Rai Cinema)
Nico, 1988 (Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo Film, con Rai Cinema, Joseph Rouschop) e Valérie Bournonville per Tarantula)
Smetto quando voglio (Domenico Procacci e Matteo Rovere, con Rai Cinema)
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Paola Cortellesi (Come un gatto in tangenziale)
Jasmine Trinca (Fortunata)
Valeria Golino (Il colore nascosto delle cose)
Giovanna Mezzogiorno (Napoli velata)
Isabella Ragonese (Sole cuore amore)
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Antonio Albanese (Come un gatto in tangenziale),
Nicola Nocella (Easy. Un viaggio facile facile)
Renato Carpentieri (La tenerezza)
Alessandro Borghi (Napoli velata)
Valerio Mastandrea (The place)
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Claudia Gerini (Ammore e malavita)
Sonia Bergamasco (Come un gatto in tangenziale)
Micaela Ramazzotti (La tenerezza)
Anna Bonaiuto (Napoli velata)
Giulia Lazzarini (The place)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Carlo Buccirosso (Ammore e malavita)
Alessandro Borghi (Fortunata)
Elio Germano (La tenerezza)
Peppe Barra (Napoli velata)
Giuliano Montaldo (Tutto quello che vuoi)
MIGLIOR FOTOGRAFIA
Tim Curtin (A Ciambra)
Gianni Mammolotti (Malarazza. Una storia di periferia)
Gian Filippo Corticelli (Napoli velata)
Luca Bigazzi (Sicilian ghost story)
Fabrizio Lucci (The place)
MIGLIORE MUSICISTA
Pivio e Aldo De Scalzi (Ammore e malavita)
Antonio Fresa, Luigi Scialdone (Gatta Cenerentola),
Franco Piersanti (La tenerezza)
Pasquale Catalano (Napoli velata)
Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo (Nico 1988)
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
Bang Bang (Ammore e malavita)
A chi appartieni (Gatta Cenerentola)
Fidati di me (Riccardo va all'inferno)
Italy (Sicilian ghost story)
The place (The place)
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Ammore e malavita: Noemi Marchica
Brutti e cattivi: Maurizio Sabatini
La ragazza nella nebbia: Tonino Zera
La tenerezza: Giancarlo Basili
Napoli velata: Ivana Gargiulo
Riccardo va all'inferno: Luca Servino
MIGLIOR DOCUMENTARIO
'78. Vai piano ma vinci di Alice Filippi
Evviva Giuseppe di Stefano Consiglio
La lucida follia di Marco Ferreri di Anselma Dell'Olio
Saro di Enrico Maria Artale
The italian jobs. Paramount Pictures e l'Italia di Marco Spagnoli
MIGLIOR FILM DELL'UNIONE EUROPEA
120 battiti al minuto di Robin Campillo
Borg McEnroe di Janus Metz Pedersen
Elle di Paul Verhoeven
Loving Vincent di Dorota Kobiela e Hugh Welchman
The square di Ruben Ostlund
MIGLIOR FILM STRANIERO
Dunkirk di Christopher Nolan
L'insulto di Ziad Doueiri
La La Land di Damien Chazelle
Loveless di Andrey Zvyagintsev
Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan
MIGLIORE COSTUMISTA
Agadah (Nicoletta Taranta)
Ammore e malavita (Daniela Salernitano)
Brutti e cattivi (Anna Lombardi)
Napoli velata (Alessandro Lai)
Riccardo va all'inferno (Massimo Cantini Parrini)
MIGLIOR TRUCCATORE
Ammore e malavita (Veronica Luongo)
Brutti e cattivi (rédérique Foglia)
Fortunata (Maurizio Fazzini)
Napoli velata (Roberto Pastore)
Nico 1988 (Marco Altieri)
Riccardo va all'inferno (Luigi Ciminelli, Valentina Iannuccilli)
MIGLIOR ACCONCIATORE
Ammore e malavita (Antonio Fidato)
Brutti e cattivi (Sharim Sabatini)
Fortunata (Mauro Tamagnini)
Nico 1988 (Daniela Altieri)
Riccardo va all'inferno (Paola Genovese)
MIGLIORE MONTATORE
A Ciambra (Affonso Gonçalves)
Ammore e malavita (Federico Maria Maneschi)
La ragazza nella nebbia (Massimo Quaglia)
Nico 1988 (Stefano Cravero)
The place (Consuelo Catucci)
MIGLIOR SUONO
A Ciambra
Ammore e malavita
Gatta Cenerentola,
Napoli velata
Nico 1988
MIGLIORI EFFETTI DIGITALI
Addio fottuti musi verdi
Ammore e malavita
Brutti e cattivi
Gatta Cenerentola
Monolith