«È un parola e spero di non sentirla più». Vanessa Incontrada, intervistata da Corriere TV in occasione della sfilata di Elena Mirò, di cui è testimonial e stilista, ha detto la sua una volta per tutte sulla sua idea di bellezza: «La donna, così come l'uomo e il bambino, è quello che è e basta».

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L'attrice spagnola torna a parlare di body positivity. Protagonista, suo malgrado, di una bufera a inizio estate, quando venne criticata per la forma fisica con la quale si era presentata sul palco dei Wind Music Awards 2017, Vanessa Incontrada non ha dubbi: la bellezza ha molto più a che fare con il proprio modo di essere più che con una bilancia e tutto questo non ha niente a che vedere con il non prendersi cura di sé, o avere la giustificazione pronta a un aspetto fuori dai canoni, così superati tra l'altro, se non è quello che si vuole, se non è quello che si è scelto di essere.

«Spero di non sentire più la parola curvy. Sono felice e orgogliosa di rappresentare questo modo autentico, reale, di interpretare ed esaltare la femminilità. È bello poter indossare capi che possano valorizzare al meglio le donne, senza mai dimenticare il lato sensuale».

«Prima sorridi, poi tutto il resto» capeggia su una delle magliette firmate dalla Incontrada per la maison del Gruppo Miroglio. Che non vuol dire banalizzare tutto ridendoci su. Non vuol dire fregarsene e prendere la vita con superficialità andando avanti a suon di risate che coprono, solo con il rumore, la sofferenza. Tutt'altro. Vuol dire aver la forza di vivere la vita per quella che è mettendoci sempre del tuo, prendendosi la responsabilità di essere le persone che abbiamo sempre sognato di essere. Indipendentemente dalla taglia, che è solo un'unità di misura. Indipendentemente dall'essere curvy o meno, che è solo un'etichetta. È o non è body positivity questa?