Melissa Satta con la sua immagine ci lavora e i social sono uno degli strumenti su cui ha costruito la sua carriera.

Consapevolmente bella, tanto da non dover cercare di nasconderlo mai, ha imparato a sue spese quanto il web possa nascondere insidie e anche causare dolore. Spesso vittima dei famosi leoni da tastiera, ovvero quelli che nascosti dietro lo schermo di uno smartphone o di un pc sfogano le proprie frustrazioni facendosi giudici della vita degli altri, Melissa Satta ha deciso di parlare chiaro e di mettersi dalla parte delle donne «anche di quelle che non ce la fanno a resistere all'ondata di fango e pensano di farla finita».

Se pensi che le parole femminicidio, razzismo, pornografia e violenza sulle donne siano troppo per una soubrette, ti sbagli di grosso perché Melissa Satta il cyberbullismo lo conosce bene ed è per questo che in un'intervista rilasciata a QN Quotidiano Nazionale, non ha cambiato discorso quando si è tornati sulla vicenda che l'ha vista protagonista per una presunta partecipazione a una trasmissione televisiva senza biancheria intima generando un'ondata di insulti sul web.

«Sono una moglie, una mamma, una persona perbene: dovermi sentire in difetto perché ho messo una gonna in trasmissione mi sembra assurdo - ha detto Melissa Satta, continuando - È razzismo contro le donne. Ho deciso di fare causa non solo per me, ma per tutte. Femminicidi e stupri sono alimentati da questi meccanismi».

Melissa Satta con i social e il cyberbullismopinterest
Getty Images

L'ex Velina ha poi sottolineato l'importanza dei controlli: «Sono i controlli che non vanno. Abbinati a un profilo ci sono nome e cognome, e tutti i dati per l'identificazione. Mi stupisce che tutti possano dire e scrivere tutto quello che vogliono. Ci vuole un controllo a 360 gradi. Su alcuni profili vengono postate immagini di tutti i tipi, anche pornografiche, ma i social media vengono usati anche da minorenni!».

Ed è proprio alle ragazze più piccole e alle donne meno forti che si approcciano ai social con ingenuità che Melissa Satta rivolge il suo pensiero: «Molte si buttano sui social senza sapere che è un mare di squali. Non capiscono che chiunque può vedere le tue foto e poi scrivere di te qualsiasi cosa. Chi non c'è passato, non sa quanto sia facile leggere falsità scritte e postate da persone che non ti conoscono. Offese che possono esercitare un devastante potere su di te, e farti molto male».

Di certo i fan non devono temere che la Satta sparisca per questo dai social, ma il cyberbullismo è un tema che ha preso davvero sul serio e che probabilmente la vedrà protagonista anche in futuro: non sono poche le iniziative a sfondo sociale promosse dalla soubrette.

«Ciò che mi fa arrabbiare non è il mezzo, ma come viene usato. Io penso di usare bene i social perché parlo di me stessa, del mio lavoro, qualcosa della mia famiglia che scelgo io di far vedere. Mi arrabbio perché non ci sono regole e modi per punire chi non le rispetta».

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