Audrey Hepburn nacque in Belgio, a Bruxelles, il 4 maggio 1929, e si spense serenamente a Tolochenaz, il 20 gennaio 1993. Audrey Hapburn èuna delle più importanti attrici del mondo: cresciuta tra Belgio, Regno Unito e Paesi Bassi, durante il periodo nazista, subito dopo il secondo conflitto mondiale, la bella Audrey conquistò velocemente il grande pubblico, grazie alla sua bellezza, alla sua simpatia e alla sua bravura nella recitazione e nella danza.

Audrey Hepburn e la danza

Audrey Hepburn muove i suoi primi passi, di danza, durante il periodo nazista: la sua arte, infatti, è più grande degli orrori del mondo. Dopo la guerra si trasferì ad Amsterdam e poi a Londra dove legittimò le sue abilità nella danza lavorando con il famoso ballerino Vaclav Nižinskij. Nonostante la bravura e la grazia, la povera Audrey era troppo bassa (1 metro e 67) e aveva sofferto problemi di malnutrizione durante la guerra, per poter diventare una ballerina professionista: da allora Audrey decise di ripiegare sul cinema. E così, dopo i primi ruoli teatrali e qualche apparizione cinematografica di produzione prettamente europee, la bella Audrey Hepburn decide di tentare la strada hollywoodiana.

Audrey Hepburn inizi di carriera

Nel 1952 fa il provino per recitare nel capolavoro Vacanze romane, e da debuttante soffiò il posto a Elizabeth Taylor, già deputata a recitare il ruolo da protagonista nel film. Da quel giorno la carriera di Audrey Hepburn è una semplice corsa in discesa verso la gloria: subito dopo Vacanze romane, sarà la protagonista di Sabrina, film di Billy Wilder, e reciterà insieme a Humphrey Bogart e William Holden. In breve tempo divenne una delle attrici più importanti di Hollywood, recitando di volta in volta, con i migliori attori del momento come Fred Astaire, Maurice Chevalier, Gary Cooper e Cary Grant: nel 1957 recitò Cenerentola a Parigi, uno dei film preferiti dalla stessa Audrey e che forse più valorizza la sua enorme bellezza. Da allora film su film, uno più famoso dell'altro: si menzionano La storia di una monaca, di Fred Zinnemann; Gli inesorabili, di John Huston; Colazione da Tiffany di Blake Edwards; Quelle due, di William Wyler; Sciarada, di Stanley Donen; My Fair Lady, di George Cukor; Come rubare un milione di dollari e vivere felici, di William Wyler; Robin e Marian di Richard Lester e ...E tutti risero di Peter Bogdanovich, del 1981.

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Audrey Hepburn in Etiopia per la sua prima missione come Ambasciatrice dell\'Unicef.

Audrey Hepburn oltre il cinema

Dopo il 1981, Audrey Hepburn, decise di ritirarsi un po' a vita privata e a dedicarsi alla sua famiglia. D'altronde, girò oltre trenta film in meno di trent'anni: eppure, la sua grande fama proseguì anche dopo aver deciso di sospendere almeno per un po' la sua carriera da attrice.

Audrey Hepburn e l'impegno politico e sociale

Il suo peso politico e il suo prestigio trovano l'incoronazione definitiva quando il suo volto fu scelto per fare da ambasciatrice dell'Unicef, attività a cui la dolce Audrey si dedicò fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1993 proprio di ritorno da un viaggio in Somalia.

Audrey Hepburn e l'ultimo film

Poco prima di lasciarci, la meravigliosa Audrey ci ha regalato un ultimo capolavoro Always - Per sempre, con la regia di Steven Spielberg. Un film che rivisto in quest'ottica ci riempi gli occhi di lacrime e di grande passione.

Audrey Hepburn ci ha lasciato in eredità un mucchio di capolavori, tutti resi magnifici dal suo sguardo sempre vispo e quella luce negli occhi di un fiore nato nel deserto della guerra.

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Audrey Hepburn le frasi celebri

La sua bellezza e la sua bravura sono rimaste scolpite a lungo nel cuore di tutti i suoi fan: le sue frasi celebri sono ancora oggi ripetute come proverbi di ineluttabile verità:

Chi non crede nei miracoli non è realista.
Se gli uomini fossero belli ed intelligenti, si chiamerebbero donne.
Certe luci della ribalta rovinano la carnagione, a una ragazza.
Alla conversazione durante un party nessuno contribuisce più degli assenti.

Oltre alla bellezza e alla bravura, va ricordato il suo impegno nel sociale sin dai suoi primissimi anni di attività: a partire dagli spettacoli contro il nazismo, passando per le battaglie del femminismo, fino ad arrivare alla voglia di debellare la fame del mondo in qualità di ambasciatrice dell'Unicef. Semplicemente, un esempio per l'umanità intera.