Quando ha compiuto 50 anni, Eddie Brocklesby ha deciso di correre la sua prima mezza maratona. Fino a quel momento, non è che si ammazzasse di squat o cyclette, anzi, in pratica non aveva mai messo piede su un tapis roulant o provato la sensazione delle guance rosse e del fiato corto dopo una sana e proficua camminata veloce. Al massimo zampettava per raggiungere la macchina per andare al supermercato, tanto per capirci. Poi la svolta. Muore il marito e la prospettiva, i desideri, le priorità si capovolgono. «Se sono riuscita a iniziare a correre a 50 anni e poi a diventare la donna più anziana a completare un Ironman, tutti dovrebbero rendersi conto che non è mai troppo tardi per niente», ha raccontato al Telegraph. Perché a 75 anni, Eddie è un'assidua frequentatrice di maratone, triathlon in tutto il mondo e ha accumulato un bel bottino di medaglie e premi. Il mese prossimo parteciperà al suo decimo Ironman (variante del triathlon caratterizzata da 3,86 km di nuoto, 180,260 km in bicicletta e 42,195 km di corsa) e non sta più nella pelle. Una metamorfosi raccontata nel suo libro, Irongran, un manifesto motivazionale fatto e finito di cui ha chiacchierato con The Guardian.

instagramView full post on Instagram

Il sonno
«Dormo brillantemente, non abbastanza, ma brillantemente. Raramente riesco a dormire otto ore, il mio Fitbit dice che oscillo dalle 6 alle 7 ore a notte».

Il cibo
«Non potrei sopravvivere senza colazione. Mangio uova strapazzate o sode (a volte con salmone affumicato) e pane tostato con miele o burro di arachidi dopo un'ora di allenamento intorno alle 6.45. Non ho mai fame dopo un allenamento, ma so che è importante ingerire proteine ​​dopo lo sforzo fisico. In termini di nutrizione, il resto della giornata è più caotica. A pranzo per esempio, mi basta un sandwich di pollo e yogurt, e a cena un'insalata di tonno. Mangio allo stesso modo tutto l'anno; è meglio continuare a fare ciò che fai regolarmente piuttosto che cambiare prima di una gara».

La famiglia
«Ho due figli, una figlia e quattro nipoti di età compresa tra 12 e 19 anni. Ci riuniamo spesso e sono fantastici. Negli ultimi anni, i miei figli e mio genero si sono uniti a me nel triathlon di New York, e abbiamo saltato insieme nel fiume Hudson. Uno dei miei nipoti ha detto che il mio libro si sarebbe dovuto chiamare Madgran invece di Irongran. È un po' da matti essere una vecchietta che fa triathlon, vero?».

Il divertimento
«Non vedo il triathlon come un lavoro, non è un compito noioso senza contare il benessere che ti regala. Mi sto allenando per tre appuntamenti importanti, tra cui un Ironman a novembre. Avvicinandomi alla data della gara, avrò bisogno di allenarmi almeno 20 ore a settimana, ma non vedo l'ora».