"Cristiano Ronaldo non ha peli sul corpo, e se li ha non sono certo i suoi, stando alle ultime cronache". Ecco: questo espresso da Nicola Savino dai microfoni di Deejay chiama Italia è, grossomodo, il tenore dei commenti, diffusissimi tra i maschi ma non solo, che stiamo leggendo intorno alla vicenda che vede il multimilionario Cristiano Ronaldo accusato di violenza sessuale. Il pensiero dominante, infatti, è buttarla in cazzeggio, perché - "di sicuro è vittima di ricatto, con tutti i soldi e la fama che ha" - "accusare qualcuno di stupro per screditarlo va di moda" - "dai video (i fatti risalgono al 2009 e sarebbero avvenuti in un hotel di Las Vegas, ma esiste un video che mostra CR7 e la sua accusatrice, la modella allora 25enne Kathryn Mayorga ballare insieme in discoteca) si capisce benissimo che lei ci voleva stare" - "queste accuse vogliono colpire la Juve, che se no non si spiega perché una cosa simile salti fuori dopo 9 anni". In realtà, rispondo a quest'ultimo argomento, la cosa si spiega, ed è la legge a farlo: il caso, infatti, potrebbe andare a dibattimento perché il recente inasprimento della normativa relativa allo stupro (la pena prevista attualmente oscilla dalla condanna all’ergastolo con la possibilità di liberazione sulla parola dopo 15 anni alla condanna all’ergastolo senza condizionale) ha portato la prescrizione da 4 a 20 anni. Per questa ragione è stato possibile riaprire le indagini, che la polizia di Las Vegas aveva interrotto perché i legali del calciatore avevano trovato un accordo extragiudiziale con quelli della ragazze, accordo che preveda il silenzio di Mayorga in cambio di 375.000 dollari.

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Oggi, e vi diamo le coordinate principali del caso, qualora non le conosciate, tutto è tornato a galla attraverso le rivelazione del Der Siegel: il giornale tedesco ha, infatti, reso pubblica l'accusa di stupro, spiegando, inoltre, come un anno e mezzo fa ci sia stato un tentativo di impedire la prima pubblicazione dei documenti che avvaloravano tale accusa. Lo stesso nome di Mayorga è venuto fuori solo alcuni giorni fa a seguito della causa civile intentata dalla donna contro Cristiano Ronaldo. Cr7 ora è chiamato a difendersi sia in sede penale che civile. E mentre gli sponsor stanno pensando se abbandonare il campione portoghese , la Juventus tenta una difesa pubblica di Cr7 e il titolo bianconero cede oltre il 10% in Borsa. Il clima, e qui torniamo all'incipit del pezzo, che si respira intorno a questa vicenda tutt'altro che semplice da giudicare, sfiora l'assurdo: Ronaldo gode di qualcosa che va oltre il beneficio del dubbio, e questo per il semplice fatto che sia un fuoriclasse del calcio che gioca nella squadra più blasonata d'Italia. Il fatto che da noi si parli di un'accusa di stupro da parte di un super campione come di una specie di "monelleria" sulla quale sprecare battute, oltretutto penose, riflette tutta una gamma di pensieri ancora atavici e paternalistici, dai quali i maschi di casa nostra non riescono ad emanciparsi. E le donne? Le donne, tante (troppe), dicono cose di questo tipo, a suggello del timore che la rincorsa alla parità tra i sessi passi, non sempre ma volte sì, attraverso lo becera imitazione dei peggiori vizi del mondo maschile (vedi, su tutti, il bodyshaming ai danni di Jimmy Bennett)

Intanto, giusto per fornire un dettaglio in più sulla vicenda che potrebbe finire in tribunale qualora le prove fossero ritenute sufficienti, la Gazzetta dello Sport ha rivelato che allegato all’accordo siglato tra Cr7 e la Mayorga, pubblicato dallo Spiegel e poi anche dal Corriere della Sera, ci sarebbe stata anche una lettera di 6 pagine che la ragazza avrebbe scritto a Ronaldo nel 2010 in cui si dichiarava pentita di aver preso i famosi 375.000 dollari in cambio della promessa del silenzio sul fatto. «Mi piacerebbe raccontare al mondo chi sei davvero» avrebbe detto la Mayorga. Una domanda piena di senso e che, tifosi bianconeri o meno, ci dovremmo porre prue noi, che se il re è nudo a poco serve chiudere gli occhi.