Lady Diana ce l'ha messa tutta per avere il suo happy end. Sulla carta, la sua era una favola di quelle che si leggono sui libri, con il Principe Azzurro, il castello, il matrimonio in mondo visione, due figli perfetti e tutto il resto. Ma lei (e forse tutti noi), non aveva fatto i conti con la realtà, con la presenza di una ex più che ingombrante, di una suocera intransigente e di un etichetta troppo rigida, una gabbia dorata troppo angusta per chi preferisce farsi guidare dal cuore e dall'istinto che dal protocollo e dall'apparenza. E così nel 1992, 11 anni dopo le nozze a Westminster, Diana e Carlo si separano (e Elisabetta parla di «annus horribilis») anche se ci sono voluti poi altri quattro anni per raggiungere un accordo di divorzio soddisfacente per entrambe le parti. Un addio "amichevole" annunciato con un discorso alla Camera dei Comuni dall'allora primo ministro conservatore John Major, che in realtà di conscious uncoupling aveva ben poco. E non perché Diana fosse interessata ai gioielli della Corona o a impadronirsi di Sandringham e fondi fiduciari, anche perché il denaro era sempre stata una certezza nella sua vita, in quanto figlia di John Spencer Visconte Althorp.

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Con il divorzio, Diana ha dimostrato infatti di non era interessata a soldi, tiare e terreni ma solo a mantenere la sua dignità di moglie, madre e ambasciatrice charity. Diana voleva mantenere il titolo di Sua Altezza Reale, voleva vivere a Kensington Palace, voleva la custodia dei figli, voleva rimanere ambasciatrice della Gran Bretagna nel mondo. Tutto qui. Secondo Reader's Digest, dal divorzio con il Principe Carlo ottenne 22,5 milioni di dollari, più un altro stipendio annuale da 600.000 per il mantenimento di Kensington Palace (ora dimora di William, Kate, Meghan e Harry ndr). Un sacco di soldi, a cui avrebbe rinunciato in cambio di comprensione, stima e rispetto. Ma sulla questione del titolo, punto cardine dell'istanza di divorzio, Carlo «è stato inamovibile», come ricorda il New York Times, nonostante Elisabetta gli avesse consigliato di mostrarsi indulgente sull'argomento (e per non inimicarsi l'opinione pubblica of course). E così Diana venne privata del suo titolo di Sua Altezza Principessa del Galles e costretta a "inchinarsi" davanti ai suoi figli. Un duro colpo per Lady D che era convinta che quel Her Majesty le spettasse in qualità di madre del futuro erede al trono (e così, William, all'epoca 14enne, le giurò di restituirglielo una volta diventato Re). Il titolo di Principessa del Popolo, che sia chiaro, nessuno glielo toglierà mai.

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