Checché se ne dica, Leo Gassman ha mostrato di avere coraggio, di non temere paragoni scomodi e di voler camminare sulle sue gambe. Con quel cognome avrebbe potuto bussare alla porta di una qualsiasi major e, tra un ricordo sbiadito delle vacanze con nonno Vittorio Gassman (è mancato nel 2000 quando Leo aveva solo due anni, ndr) e un aneddoto sul rapporto con due genitori ingombranti come papà Alessandro Gassmann e mamma Sabrina Knaftlitz, avrebbe potuto tranquillamente strimpellare la sua chitarra e riuscire a farsi dare una (LA) possibilità. Invece ha deciso di fare tutto da solo e di seguire l'iter che ormai sembra imprescindibile per avere una chance nel music system. Leo Gassman si è presentato ai provini di X Factor 12 con la sua fedele chitarra, sostituendo la sua carta d'identità con la pettorina con un numero qualsiasi, e la scelta si è rivelata essere azzeccatissima. 20 anni, presenza scenica niente male, voce profonda (e un profilo Instagram che rivela doti da possibile millenial-top influencer-teen idol), Gassman Jr ha lasciato il segno e questa volta l'albero genealogico non ha avuto un ruolo da leading actor.

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«Voglio dimostrare a me stesso di poter capire la mia strada per crearmi qualcosa di mio», ha detto davanti a Manuel, Mara, Fedez e Asia, che, appena sentite le sue generalità hanno of course drizzato le orecchie. Scetticismo e diffidenza aleggiavano nell'aria dell'Auditorium Parco della Musica di Roma. Anche il pubblico sembrava essere pronto a puntare il dito perché, diciamolo, i figli di cresciuti nella bambagia non piacciono proprio a nessuno. E poi il colpo di scena. Standing ovation. Leo Gassman è davvero bravo, sa cantare, sa intrattenere e si presenta con un brano tutto suo, Freedom, «dedicato a tutte quelle persone che cercano la libertà e lottano per averla». Ma quello che conta e conquista è che abbia una storia da raccontare («Sono cresciuto in una famiglia di persone felici mi hanno mostrato i lati belli della vita. Quindi io mi reputo una persona molto fortunata. Ma è come se avessi un eco dentro che deve uscire per sfogarmi, per alleggerirmi», ha detto nella clip di presentazione).

Il suo è un cognome di quelli che «pesano» (e Asia Argento sente subito empatia per quel «fardello») soprattutto se hai 20 anni e hai voglia di fare musica («esporti è cosa che ti fa onore a prescindere», ha detto Fedez), ma Leo Gassman non sembra scomporsi. Il piano B c'è («Non è un fighetto. È molto più serio di quanto non fossi io alla sua età, studia, è più intelligente, fa sport, è appassionato di filosofia», ha detto papà Alessandro al Corriere della Sera), ma se è vero che buon sangue non mente, siamo solo all'inizio.