A 54 anni Antonella Elia è rimasta tale e quale: la sua voglia di vivere è irruente come negli anni 90, quando il desiderio la portò, giovanissima, nel mondo dell'intrattenimento per poi sospingerla a teatro e, per qualche anno, persino in America. Oltreoceano ha vissuto un paio di anni, fintanto che la solitudine non ha bussato, con troppa energia, alla sua porta. Dopodiché è ripartita: di nuovo in giro per il mondo, nel 2017 con Pechino Express, e poi ancora a teatro e, da settembre, nuovamente in tv nelle inedite vesti di concorrente di Tale e quale show, in onda ogni venerdì sera su Rai Uno.

Non si ferma mai?

Il problema è che non riesco a dire di no. Se un progetto mi piace, mi ci butto, lasciandomi guidare dall'istinto. Mi piace variare, spaziare nella creatività e mettermi alla prova.

Lei ha fatto la storia della tv partecipando a programmi come Non è la Rai, La Corrida e La ruota nella fortuna. Poi però la sua presenza in tv è diventata discontinua. Cosa è successo?

Molti mi chiedono "Ma che fine hai fatto?". In realtà non ho fatto nessuna fine: semplicemente mi piace variare. Spazio ogni volta da un progetto all'altro, guidata da un istinto incontrollabile.

Nessun rimpianto?

Ogni tanto mi chiedo se, negli anni 90, abbia fatto bene a lasciare la tv per il teatro: potevo portare avanti una carriera che andava a gonfie vele.

Forse non era felice?

Lo ero, ma metà: era come se qualcosa mi bruciasse dentro, spingendomi a dire "voglio provare qualcosa d'altro". Mi illudevo che, cambiando, mi sarei sentita più realizzata, invece quella sete non sembrava mai placarsi. Così, tornavo a fare quello che facevo prima, in un circolo vizioso. Ed è ancora così anche oggi. Dopo cinque mesi di tournè mi ritrovo ad avere nostalagia della tv salvo poi patire la lontananza dal palco. Tale e quale show mi permette di fare tutto in una botta sola: recitazione e intrattenimento!

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Iwan Palombi

E se stesse cercando la felicità nel posto sbagliato, ossia nel lavoro?

Può essere! Per me il lavoro è importantissimo: ho la smania di realizzare me stessa attraverso la creatività. Non a caso non mi sono creata una famiglia.

Cosa l'ha spinta a escludere gli affetti come luogo d’elezione per la felicità?

Non so spiegarle perché non sono riuscita a riporre la felicità nella creazione della famiglia. Probabilmente è per via del mio carattere solitario o forse non ho incontrato le persone giuste. Non do però la colpa al destino: attiriamo le persone che cerchiamo.

Finora com'è andata?

Male! A parte il mio ultimo ex, Fabiano, tutti gli altri mi hanno danneggiata, anche pesantemente.

In che modo?

Alcuni si sono approfittati in vario modo del mio lavoro, altri mi spingevano a prendere scelte sbagliate. Per esempio, un mio ex mi ha lasciata perché stavo per partire in tourné per cinque mesi. Sono un'attrice: è il mio lavoro! La sua scelta mi ha traumatizzato: ho passato la tournè a piangere. Il che non è il massimo per andare in scena... .

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So che per i suoi 54 anni ha organizzato un funeral party: voleva esorcizzare con la psicomagia il tempo che passa. Ha funzionato?

Per nulla! Di per sé la cerimonia è stata divertente: citofonavano chiedendo “è qui il funerale della vecchia?”. Poi però ho attraversato momenti di grande crisi. Come se non bastasse, mi sono rivolta a una psicologa new age che mi ha consigliato di celebrare, il prima possibile, la mia festa di rinascita. I funeral party sono di cattivo auspicio, sostiene. Ecco: me la sono tirata da sola...

Quindi a 55 anni celebrerà la sua rinascita?

Per forza, anche se fare feste mi ha sempre messo un po' d'ansia: e se poi le persone si annoiano?

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Iwan Palombi