Umberto Veronesi è morto. Il celebre oncologo si è spento l'8 novembre 2016 a 90 anni, era nato il 25 novembre 1925. Direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) è stato Ministro della sanità tra il 2000 e il 2001 nel governo Amato II.

A lui si deve un'intensissima attività su prevenzione e cura del cancro e soprattutto del tumore al seno, prima causa di morte per tumore nella donna. Grande sostenitore del digiuno e della dieta vegetariana, ha sempre dato estrema importanza alle scelte alimentari come mezzo di prevenzione del cancro, ed è stato un paladino della lotta contro il fumo

Ci lascia un uomo che ha dato speranza ai malati di tumore - in particolare alle donne - e per questo non smetteremo mai di ringraziarlo.

Ecco alcune delle frasi più famose del professor Umberto Veronesi, che non ha mai esitato nel prendere posizione su temi controversi come la genitorialità omosessuale, la cannabis, l'eutanasia, l'alimentazione priva di cibi di origine animale.

Il fumo è più micidiale di alcol e droghe: ogni anno 50mila morti per tumore polmonare. Chi inizia a 15 anni rischia il cancro a 45.

Sarà forse che ho avuto una vita intensa e spesso difficile, sarà che da adolescente ho vissuto la Resistenza e ho collaborato con i partigiani, imparando a rischiare la morte senza lasciarmi fermare dalla paura, ma ho scelto di gestire me stesso sulla base di un'etica rigorosa e laica, piuttosto che del timore di perdere la vita.
Nella malattia il dolore fine a se stesso non va mai accettato e va contrastato con qualsiasi mezzo. La malattia deve aumentare e non diminuire il rispetto per la libertà, l'autodeterminazione e la personalità dell'individuo.
I figli sono l'immortalità. I figli faranno altri figli e quindi la vita non finisce mai. Il nostro corpo muore, ma il nostro DNA continua. I figli hanno la stessa carne, lo stesso metabolismo, e così via. La morte è solamente quella del corpo.
Il mio impegno a favore del vegetarianesimo non ha solo basi scientifiche e mediche, ma anche filosofiche. Anzi è nato in me da bambino dall'amore e dal rispetto per la vita in tutte le sue forme, specie quando non può difendersi e far valere le sue ragioni. Non ho mai sopportato la prigionia degli allevamenti e la crudeltà della macellazione. Evitare la carne è un modo per evitare la sofferenza inutile degli animali.
L'umanità rischia un effetto a catena distruttivo: esaurimento di energia, di acqua potabile, di alimenti base per soddisfare consumismi alimentari errati.
Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente: pensiamo alla potenza fisica del gorilla. E pensiamo al neonato, che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo di latte. Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie.
È troppo semplicistico ritenere che un bambino, per crescere in modo equilibrato, abbia bisogno della presenza di un padre e di una madre di sesso diverso. Nessuna ricerca scientifica dimostra che essere figli di omosessuali è pericoloso per l'acquisizione della propria identità di genere. La verità è che la società ha bisogno di tempo per adattarsi ai cambiamenti: basti pensare a quello che è successo 30 anni fa ai figli dei separati, che si sentivano a disagio e cercavano di nascondere la loro realtà. Adesso, invece, essere figli di separati è quasi normale.
Tra una canna e una sigaretta è meglio una canna: non consiglio ai miei figli di fumare marijuana, ma il tabacco uccide 10mila volte di più.
Sull'eutanasia: Il mio pensiero è molto chiaro. Io sono per l'autodeterminazione come nella legge olandese. Ognuno ha diritto di scegliere la propria vita e quando interromperla, soprattutto nei casi gravi di grande dolore e sofferenza con un breve periodo di vita di fronte. Perchè infliggere grandi sofferenze se la persona chiede di sottrarsi? (dal videoforum di repubblica.it
Oggi il sesso è ovunque: sulle prime pagine dei giornali, sulle copertine delle riviste, nelle pubblicità, in rete, su tutti i canali televisivi. C'è un'ostentazione, quasi un'ossessione, che nasconde secondo me un temibile vuoto. È come se nell'èra successiva alla liberazione sessuale, dopo anni di lotte culturali contro l'oscurantismo, il sesso non fosse affatto un'integrazione naturale dei rapporti uomo-donna. Al contrario, torna a essere il simbolo della trasgressione, e intriga solo se è proibito, esagerato, maniacale, magico, o addirittura virtuale. E da qui a diventare strumento di ricatto e di violenza, il passo è breve. La ragione di questa situazione è innanzitutto biologica, ed è il prezzo per la parità fra i sessi, una conquista che attenua le differenze di genere e affievolisce l'attrazione spontanea che accende il desiderio sessuale.
Io sono un vegetariano convinto per ragioni etiche (non mi va di soddisfare la gola a spese del dolore e della morte di altri animali), ma nel fare queste affermazioni mi baso su ragioni scientifiche più che accertate. Noi siamo circondati da sostanze inquinanti, che la sensibilità collettiva ritiene ormai un rischio per la nostra vita. Sono sostanze nocive se le respiriamo, ma lo sono molto di più se le ingeriamo. Consumando carne, ci mettiamo proprio in questa situazione, perché dall'atmosfera queste sostanze ricadono sul terreno, e quindi sull'erba che, mangiata dal bestiame, si accumulano nei suoi depositi adiposi, e infine arrivano sul nostro piatto quando mangiamo la carne. Una sostanza tossica è più pericolosa se viene ingerita piuttosto che se viene respirata.