Cara Angelina, il divorzio ti fa umana. Non so se sia una buona notizia: il dogma della tua imperturbabilità è stato un pilastro della mia formazione. Prima, quello dell’abbandonata in pubblico sembrava in fondo un ruolo vantaggioso: non erano richieste particolari abilità, a parte un qual talento per i sospiri, e si potevano fare molti capricci scuotendo i capelli. Poi sei arrivata tu, altera e irraggiungibile regina delle rovinafamiglie, e hai dimostrato che nella vita vince chi vince, mica chi impara a capitalizzare i fallimenti.

Quando a settembre di due anni fa hai preteso il divorzio d’imperio – la gente come te non fa domande – mi è stata immediatamente chiara la solennità del momento, ma non ne ho colto appieno la portata storica (voglio dire: Barack Obama era ancora presidente, e l’universo un posto ragionevole). Eri evidentemente furibonda, ma credevo si trattasse di fisiologico spazientimento: ti eri innamorata del più figo della scuola e invece ogni mattina ti toccava svegliarti accanto a un bietolone con l’alito pesante (seppur nel mio universo ancora piuttosto somigliante a Brad Pitt, ma certo non abbiamo gli stessi standard). Hai pertanto ingaggiato l’avvocata più elegante sul mercato – un’altra famosa per vincere senza agitarsi – e per qualche tempo hai professato il pensiero magico: «È per il bene della famiglia». Perché è così che si disaccoppiano i semidei: graziosamente, dietro alle nuvole.

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Angelina Jolie in gran forma a Londra a fine giugno 2018.

Ma tra qualche settimana avrai passato meno tempo sposata – tecnicamente: due anni appena – di quanto te ne servirà a sciogliere l’ostinato vincolo, come succede alle più rancorose di noi. Non siete riusciti a mettervi d’accordo su niente. E quest’estate la tua furia ha di nuovo superato l’iperspazio, arrivando sulla terra sotto forma di richiesta di alimenti. Retroattivi, persino. Hai un patrimonio di 160 milioni di dollari, dicono, e Brad di circa 240: ciò nonostante, ti leggo e mi sembra di sentire la mia vicina di ombrellone che litiga con l’ex marito per smezzare il costo dei libri di scuola. Il bene della famiglia non è mai gratis. E nessuna discussione sui soldi è mai veramente sui soldi.

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Angelina Jolie con Brad Pitt nel 2015, prima della crisi.

La superiorità morale è la tua unica vanità: per risplendere nella gloria eterna delle madri devi annichilire il padre inadempiente (ancorché magnificamente risanato). Solo che il pubblico dei mortali non si fida delle dive milionarie: l’unica femmina buona è quella povera, o quantomeno impoverita. Se vuoi rimanere su quel piedistallo, Angie, ti conviene stare zitta, e perfezionare la ieratica postura. Niente è più materno di un sacrificio da copertina.