L'hanno già chiamata in tanti modi. L'ex Gieffina. L'attrice rivelazione di Jeeg Robot. La musa di Carlo Verdone. Eppure, Ilenia Pastorelli continua a rimanere semplicemente se stessa: diretta, ironica, senza peli sulla lingua e con i piedi ben piantati per terra. L'unica concessione alla vanità che si è permessa è stato il sorriso nuovo: al festival di Giffoni, dove è stata ospite, l'attrice sfoggiava una nuova dentatura. Per il resto, è come la ricordate nella casa del Grande fratello. Un'esperienza, peraltro, che l'attrice si è divertita a omaggiare in Cosa fai a capodanno?: in una scena del film, nelle sale in autunno, la nostra scherza sulla possibilità che lei e Luca Argentero possano essere un giorno presi al Grande fratello.

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Lo sa che lei e Argentero siete forse gli unici due volti tv a non aver preso le distanze dal Gf?

Non vedo perché dovrei rinnegare quella esperienza. Anzi, ancora adesso dovrei solo ringraziare: il Grande fratello mi ha aperto delle porte e probabilmente senza quella esperienza non sarei quella che sono. Ho imparato tantissimo dentro la Casa: non è facile stare cinque mesi chiusa in un posto, insieme a degli sconosciuti, con un bagno solo.

Infatti i concorrenti di quest'anno non hanno retto...

Ho seguito poco l'edizione 2018 ma quello che ho visto non mi è piaciuto molto. Quando sei nella Casa non ti puoi dimenticare di essere ripreso, 24 ore su 24, dalle telecamere anche perché sono ovunque. Ci possono essere mille difficoltà, ma non bisogna mai mancare di rispetto a chi guarda da casa.

Come giudica la conduzione di Barbara D'Urso?

È una forza della natura. Mi è piaciuta molto quando ha ripreso i concorrenti.

Rifarebbe il Grande fratello, magari in versione vip?

No... Ho già dato! (ride, ndr)

Oltre che ex gieffina, lei è anche la nuova musa di Carlo Verdone. Non ha mai paura di rimanere condannata a vita ai ruoli di commedia?

No: con Jeeg Robot ho già dimostrato di avere un'anima drammatica. Inoltre nel film Non ci resta che il crimine, nelle sale in autunno, mi calerò nei panni di una cattivella. Il regista Massimiliano Bruno mi ha offerto l'opportunità di interpretare un ruolo diverso: sono una donna molto forte, tosta, che sa quella che vuole e manipola le situazioni. Sono malvagia ma per via di ragioni ben precise.

Lei è molto lontana dallo stereotipo dell'attrice italiana: come si trova nell'ambiente radical chic della Settima Arte?

Finora ho sempre avuto la fortuna di lavorare con persone umili e simpatiche: mi viene da pensare che l'etichetta di ambiente snob sia qualcosa che abbiamo appiccicato noi al settore. Uno dei tanti pregiudizi in cui si può cadere. Detto questo, non frequento però l'ambiente: non amo le cene e i party...

Cosa manca al cinema italiano per risorgere davvero?

Un po' di coraggio. Nonostante io abbia avuto modo di lavorare in pellicole coraggiose, nell'ambiente si respira ancora una certa resistenza a osare. È un po' come quando i bambini fanno i compiti diligentemente: colorano i disegni senza uscire dai bordi. Noi, invece, quei confini dovremmo valicarli...

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