Ogni volta differente, ogni volta più intenso. E’ difficile tenere il passo con le metamorfosi di Sam Claflin, tra gli attori inglesi più corteggiati da Hollywood. Nel giro degli ultimi anni, il nostro è infatti stato: missionario in Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare; principe azzurro in Biancaneve e il cacciatore; eroico palestrato in Hunger Games - La ragazza di fuoco e Hunger games - il canto della rivolta; romantico paraplegico in Io prima di te. Dal 29 agosto lo vedremo al cinema nel drammatico Resta con me, presentato in anteprima al festival di Giffoni (dove l’attore è stato ospite per la seconda volta), per poi ritrovarlo, sudato e in cerca di vendetta, nel crime The corrupted e nell’adattamento Journey’s End, ispirato all’omonimo romanzo ambientato nella Prima guerra mondiale. A settembre, sarà anche tra i super ospiti del festival di Venezia dove presenterà The nightingale.

È come se lei volesse alzare, ogni volta, il tiro...
È così. Mi piace lavorare per contrasti, spaziando tra personaggi molto diversi tra loro. Non voglio focalizzarmi su un’unica tipologia di ruoli, ma mettermi ogni volta alla prova, sia fisicamente che mentalmente. Sono proprio questi i ruoli che tendo a privilegiare: quelli che non posso interpretare a occhi chiusi, ma che mi mettono in discussione, spingendomi a fare un lavoro su me stesso. Per esempio, prima di Resta con me, ho realizzato un film dove ero 12 kg più grasso. Non solo. Il personaggio era molto distante da me quindi ho dovuto fare anche un lavoro mentale per capire le sue ragioni, cosa lo spingeva a comportarsi in questo modo.

Ha un modello di riferimento?
Sono tanti gli attori che stimo ma se c’è una persona che mi piacerebbe emulare è Christian Bale: si mette sempre in gioco, fisicamente e mentalmente. Come lui, vorrei riuscire a non interpretare semplici ruoli, ma a dare voce e corpo a persone diverse.

Qual è stata la sfida maggiore sul set di Resta con me?

Come dicevo, arrivavo da un ruolo dove ero molto appesantito fisicamente, quindi, appena sono arrivato sul set, mi hanno fatto notare che sembravo tutto tranne che un marinaio. Ho quindi perso più peso possibile nel giro di un solo mese. Inoltre è stato un ruolo che mi ha provato molto fisicamente e credo di poter parlare anche a nome di Shailene Woodley (la coprotagonista femminile, ndr). Abbiamo fatto la fame... Anche l’addestramento alla vela non è stato facile, senza contare che ho sofferto il mal di mare.

Cosa l’ha conquistata di questa storia?
Il messaggio di speranza: il film si ispira a una storia vera e ci insegna che c’è sempre una buona ragione per lottare e andare avanti. C’è sempre un buon motivo per sperare e continuare a desiderare di vivere. Trovo che il cinema, così come i libri, svolgano una funzione molto importante perchè permettono ai giovani di approcciare tematiche complesse, ma decisive.

La recitazione è sempre stato il suo grande sogno?

In realtà, no: da ragazzo giocavo a football e speravo di diventare un grande giocatore, ma il destino aveva altri piani per me...