Lo avevamo lasciato stagista in Boris, ce lo ritroviamo sciupa femmine in Tutto può succedere, su Rai Uno. È il doppio salto mortale compiuto dal talentuoso Alessandro Tiberi che, nel giro di alcuni d'anni, è cresciuto, ha messo su famiglia e si è affermato sia al cinema che in tv. La consacrazione arriverà quest'autunno quando il nostro si calerà nei panni del protagonista di Lontano da te, prima fiction non corale di Tiberi. La serie, targata Mediaset e Mediaset España, lo vedrà nel ruolo di un giovane imprenditore romano, precisino e maniacale, il cui mondo sarà rivoluzionato dall'incontro con la ballerina di flamenco Candela, interpretata dalla star de Il segreto Megan Montaner.

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©JulioVergne

Una consacrazione che, forse, poteva arrivare prima?

Ma no! Non parlerei di consacrazione: nel nostro mestiere tutto può cambiare nel giro di un quarto d'ora... . Ovviamente sono molto felice che mi sia stata offerta questa possibilità e la vivo come una sorta di riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni.

È il suo primo ruolo da protagonista assoluto: preoccupato?

Un po', ma sono un tipo ambizioso e mi piace mettermi in gioco. Inoltre in Lontano da te posso contare su una partner eccezionale come Megan Montaner! Sul set ci siamo divertiti molto insieme.

Proprio come Tutto può succedere, anche Lontano da te si inserisce nel filone della commedia, sposando toni romantici e ironici. Non teme mai di rimanere imprigionato nel genere che, con Boris, le ha regalato il successo?

No. Semplicemente la commedia va molto in Italia: tutto qui. La vita di un attore, però, è molto lunga quindi ci sarà modo di spaziare. Il mio sogno proibito sarebbe un bell'horror!

E se le proponessero di rifare proprio Boris?

Accetterei subito, anche solo per il piacere di tornare a lavorare con gli altri attori di Boris. Però, purtroppo, credo che questa offerta non arriverà mai...

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Nella terza stagione di Tutto può succedere, Carlo mette la testa a posto. O almeno ci prova. Anche per lei è stato così, quando ha incontrato la sua attuale compagna?

Sì, anche se, a differenza di Carlo, non sono mai stato uno sciupa femmine: avrei potuto fare molto, molto di più! (ride, ndr). Comunque non rimpiango nulla: oggi sono felice, vivo un momento di grande serenità.

Nessuna crisi da Peter Pan?

Mai avuta. Non so cosa sia. A volte, lo ammetto, mi è capitato di guardare con un po' di invidia gli eterni scapoli: esercitano una sorta di fascinazione e in passato l'ho subita anch'io. Come le dicevo, però, oggi sono in una fase molto bella della mia vita: sono diventato padre e la scelta di avere un figlio è stata molto naturale. Io e la mia compagna non abbiamo attraversato alcuna crisi, tant'è vero che, se dipendesse solo da me, continuerei a fare figli senza fermarmi mai (ride, ndr)

Cosa ha significato per lei incontrare l'amore della sua vita e avere un figlio?

È come se, da quel momento, la mia vita avesse acquistato un senso più alto.

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Però il passo del matrimonio ancora non l'ha fatto...

Non c'è tempo, non c'è tempo! (ride, ndr) È vero, io e la mia compagna non siamo ancora sposati, ma la ragione è puramente organizzativa. Non abbiamo ancora trovato il tempo.

Come giudica le coppie che, invece, decidono di non avere figli?

È un loro diritto e una scelta legittima, che mi sento di difendere. Il child free dovrebbe valere anche per gli uomini.

Tutto può succedere non ha avuto vita facile in palinsesto. Il genere family non funziona più come una volta?

Faccio fatica a ragionare per categorie: preferisco parlare per singoli prodotti, anziché per generi. Senza contare che bisogna mettersi d'accordo sul concetto di "andare bene": un prodotto va bene solo quando lo guardano tutti? Ne dubito. Secondo me, il solo fatto che una fiction come Tutto può succedere sia andata in onda, peraltro in prime time, rappresenta un grande risultato per tutti.

Qual è l'aspetto più vero, dei rapporti familiari, che la serie riesce a restituire?

Il desiderio degli adulti di essere vicini alle nuove generazioni, di poterle in qualche modo aiutare. Che poi, in fondo, è il senso profondo della famiglia.

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